Prendo spunto dallo strombazzato stop alle auto in Lombardia per fare un altro posto “anti-ambientalista” come quello delle buste di plastica. A parte che fare uno stop alle auto di domenica ha poco piu’ senso che cercare di andare a vendere ghiaccioli al polo sud, a me paiono assurdi, piu’ che altro, i limiti imposti alla circolazione in base all’aderenza dell’autovettura alla normativa euroqualchecosa. Io ho un auto del 2003, euro 3, non so, francamente quali e quanti siano i gas che la mia macchina emette nell’atmosfera e sinceramente non mi interessa nemmeno granche’. Io so solo che la mia auto deve fare il suo dovere almeno per altri 200.000 chilometri e poco importa se per farlo deve emettere nell’atmosfera qualche kg in piu’ di particolato, quello che so per certo e’ che il costo ambientale per smaltire una tonnellata e mezza di acciaio, plastica, liquidi inquinanti e gomma sia certamente superiore a quello di emettere un x per cento in piu’ di qualche cosa (con x piu’ o meno a piacere) come sono sicuro che il costo ambientale per produrre una nuova autovettura sia di qualche ordine di grandezza superiore a quello dovuto all’inquinamento atmosferico di un’auto costruita nel 2003. Poi, certo, sarebbe insensato produrre automezzi inquinanti come negli anni ’60 avendo la tecnologia per ridurne le emissioni ma obbligare i consumatori a sostituire un mezzo in perfetta efficenza per adeguarsi ad assurde normative al solo scopo di poter circolare, in un universo civile, sarebbe considerato delinquenziale, a maggior ragione se si pensa agli interessi in gioco e ai reali beneficiari degli incentivi e delle normative per costringere al rinnovo del parco circolante. Certo oggi nelle citta’ di medie e grandi dimensioni il traffico e’ diventato insostenibile, non solo dal punto di vista ecologico e una soluzione bisognerebbe trovarla, per come la vedo io la via e’ una sola: vietare il traffico a tutti i mezzi privati nelle citta’. Soluzione drastica? Solo una provocazione, ma Vietare il traffico in tutte le grandi citta’, sempre, consentirebbe il funzionamento dei mezzi pubblici di superficie (che andrebbero ovviamente potenziati) e integrando con piste ciclabili (e vietando ovviamente di usare la biciclettra al di fuori di queste) a parte rari casi di reale bisogno (che possono essere gestiti con un servizio pubblico di taxi) praticamente non vedo il motivo di consentire l’uso di autovetture private in nessuna citta’ medio-grande, altro che blocchi domenicali. Certo la mia e’ pura utopia, specialmente in italia dove pensare a un governo che favorisca il servizio di trasporto pubblico a scapito della vendita di autovetture e’ un sogno irrealizzabile. Io dal canto mio darei via, volentieri, un auto, ma piu’ per i costi (assurdi anche questi) di gestione che per un rigurgito di ambientalismo d’accatto, ma purtroppo, ancora una volta, proprio come per la storia del portarsi la sporta al supermercato, non mi sogno nemmeno lontanamente di sacrificare tre o piu’ ore al giorno della mia vita per un risparmio di qualche migliaio di euro l’anno o peggio ancora per evitare di riversare nell’atmosfera residui della combustione del mio obsoleto motore a scoppio.
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