Oggi ero davvero combattuto se unirmi alle celebrazioni, in diretta nazionale, per la consegna delle chiavi, da parte del presidente del consiglio italiano, di 93 moduli abitativi prefabbricati, tirati su “solo” in 5(CINQUE) mesi per la città di Onna, devastata dal terremoto dello scorso aprile, o se ricordare un avvenimento decisamente più serio.
Esattamente quindici anni fa, ci lasciava a Lione, una vera icona degli anni ottanta: Moana Pozzi.
Arrivista, intelligente, simpatica, bella, Moana incarnava un nuovo modello di donna, non la donna in carriera e nemmeno la casalinga, una donna che era un sogno per tutti quegli uomini che compravano in edicola le sue videocassette nascondendole nel quotidiano, poco importa che fosse il Corriere della Sera, l’Unità o l’Avvenire…
La leggenda ci narra di Moana che aveva “amato” Craxi non ancora presidente del consiglio ma già segretario del PSI, la storia ci dice che Moana ha sdoganato il mondo della pornografia portandolo persino in TV, non dimenticherò mai le sue apparizioni all’Araba Fenice avvolta nella pellicola per alimenti e facendolo entrare nella politica fondando, insieme a Ilona Staller, un vero e proprio partito, il Partito dell’Amore, che, certo, era una boutade, ma ha raccolto numerosi voti proprio grazie a lei.
Il mito di Moana si è visto anche nella sua morte; lei è morta a 33 anni, giovanissima. La sua morte improvvisa, ufficialmente per cancro al fegato, ha alimentato tutta una serie di leggende, da Moana morta per AIDS a Moana Pozzi ancora viva (e di ciò si è occupata anche la procura). In realtà Moana ci ha lasciato quindici anni e con la sua morte, se pure non c’entra nemmeno indirettamente, iniziava un profondo declino sociale, culturale e politico di questo paese che continua tutt’ora in direzione baratro.

P.s. per scrivere queste quattro righe ci ho messo tre ore… che vita!!!


Una delle caratteristiche della cultura betazoide che, da sempre, ha più incuriosito i terrestri, è la celebrazione dei matrimoni. Come noto tutti i partecipanti alla cerimonia devono presenziare nudi, alla sposa è consentito indossare una fascia bianca intorno al capo. In realtà questo aspetto della cultura di Betazed, che sulla Terra viene visto come atto di esibizionisto e sembra risvegliare i pruriti degli umani (che nonostante i loro progressi scientifici non riescono a superare il periodo adolescenziale della propria razza) trae origine in significati ben più profondi. Durante il matrimonio i betazoidi, che sono un popolo di telepati, si mostrano completamente nudi gli uni agli altri per simboleggiare che fisicamente e spiritualmente non c’è nulla da nascondere e che lo spirito con cui viene celebrata la cerimonia è di armonia e unità.

Intanto sulla Terra, Bay of Islands, in Nuova Zelanda si celebrerà il primo matrimonio nudi. Lo spirito è ben diverso da quello betazoide, , Cherie e Shane, 21 e 25 anni, hanno vinto il premio da 100.000 dollari bandito da radio The Edge per il concorso “Nude Nupitals”. Il matrimonio si celebrerà il 24 settembre su un catamarano di lusso e gli abiti potranno essere un optional anche per gli invitati; Cherie spera infatti che le sue damigelle vogliano presenziare nude al matrimonio (foto da Repubblica)

La Corea del Sud da sempre è uno dei paesi fra i maggiori produttori di animazione, ma, per varie vicissitudini, le case di animazioni coreane hanno sempre lavorato per produzioni americane, europee e giapponesi. Negli anni ’70 in Giappone impazza Mazinger Z, anch’esso prodotto in Corea e chiaramente fruibile dalla vicina ex-colonia giapponese, se pure il governo, dopo la pesante occupazione nipponica aveva vietato le opere giapponesi che non fossero pesantemente adattate. Ad ogni modo sulla scia del successo, anche in Corea del Sud, del robottone d Go Nagai, nasce “Robot Taekwon V” un lungometraggio, tutto coreano, che narra la storia di un robot costruito per contrastare le ambizioni dello scenziato pazzo, il Dr.Cops, che vuole rapire tutti gli atleti del mondo. Il robot viene affidato a Hoon (figlio del Dr.Kim, che l’ha progettato e costruito) campione di taekwondo, arte maziale antichissima e sport nazionale giapponese. Io non ho mai visto il lungometraggio da cui sono nati fumetti e altri cartoni e che tutt’ora è famosissimo in Corea del Sud, ma le informazioni di sopra le ho lette su Nagagifans e le ho riportate solo perchè è di questi giorni la notizia che in Corea sta per essere realizzata una statua di Taekwon V. Ciò sembrerebbe quasi una cosa normale, specie pensando all’ormai famosissima statua di Gundam che la Bandai ha costruito a Tokyo e di cui ho già ampiamente parlato, sembrerebbe quasi una cosa normale, dicevo se i coreani non stessero progettando un Taekwon V alto la bellezza di 111 metri, per capirci due volte la Statua della Libertà. La statua verrà posizionata all’interno di Robot Land, il nuovissimo parco di divertimenti sudcoreano a tema robotico in cui penso di organizzare le mie vacanze appena Pierpaolo avrà l’età per capire meglio la cosa. Intanto sono disponibili i disegni del concept.


Questo è quel che si dice essere fans.
A me invece tocca lottare per mettere una statuetta di Goldrake alta 60cm nell’ingresso di casa… che vita…

Mi è capitata sotto mano una pubblicità dell’Apple Lisa con un microprocessore da 5Mhz e 1 Mb di memoria RAM risalente al 1983, ma la cosa interessante è che la pagina pubblicitaria conteneva anche l’invito a prenotare l’iPhone. Esatto, proprio così l’iPhone nel 1983. Mi sono un attimo documentato e a quanto pare, se pure non fu mai commercializzato, nel 1983/84 Apple realizzo un primo prototipo di iPhone, monocromatico, ma già, incredibilmente, dotato di touch screen. Il design del prototipo fu realizzato da Hartmut Esslinger, la foto è ovviamente quella sopra.