Il mondo politico discute un progetto di legge bi-partisan per abbassare il limite (da 10 a 5 anni) per permettere agli immigrati regolari di votare alle amministrative. La ratio del provvedimento è quella di permettere a gente che, comunque, contribuisce allo sviluppo sociale ed economico del paese di poter prendere parte alle decisioni. Immediate le reazioni dei “partiti” della destra populista pronta a vedere nella possibile estensione del diritto di voto un nuovo attacco dall’interno alla repubblica.
Per come la vedo io, beh il diritto di voto è una cosa seria ed è giusto che questo debba essere concesso solo a chi effettivamente abbia dei legami col territorio e ne conosca le basi e i principali riferimenti storico politici… il mio sogno è una cabina elettorale con un bel chiosco multimediale dove prima di votare ci sia un piccolo questionario per verificare quanto il votante è legato alle proprie radici e alla propria identità… niente di difficile eh, domande a risposta multipla tipo “Chi è il presidente della Repubblica: Silvio Berlusconi, Fabrizio Corona, Giorgio Napolitano”, oppure “Qual’è il capoluogo della regione Lazio: Roma, Lazio, Inter”. Se il cittadino risponde correttamente passa alla scelta del proprio rappresentante altrimenti viene rimandato alle elezioni successive…
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