Post ad altissimo contenuto demagogico, ma tant’è…
Proprio l’altro giorno con Monica si discuteva di come ci saremmo organizzati una volta che Pierpaolo sarebbe andato a scuola e proprio ieri, sfogliando il Televideo, leggo che i genitori italiani in grande maggioranza hanno scelto un modello scolastico di 30 o 40 ore settimanali.
Io, che ero rimasto ai tempi della mia scuola elementare dalle 8.30 alle 13.30, resto piacevolmente stupito da questa possibilità di avere un tempo (quasi) pieno, anche se avrei preferito cinquanta ore settimanali, e mi viene da pensare che tutto il baccano fatto sui tagli della Gelmini fosse stato davvero una strumentalizzazione. Oggi, leggo che il ministero non si aspettava un’adesione massiccia al tempo pieno e che i fondi sono tarati su 27 ore settimanali, quindi non ci sono soldi e la stragrande maggioranza delle famiglie dovrà accontentarsi delle 27 ore. Ora io mi chiedo come si possa sbagliare così clamorosamente una previsione così semplice. I dati sono che il 56% delle famiglie ha scelto il modello attuale a 30 ore e il 34% delle famiglie il modello a 40 ore, ciò vuol dire che nelle medie e grandi città, dove il modello di vita è meno, come dire, basato sulla famiglia tradizionale, come minimo le percentuali sono invertite; e come potrebbe essere diversamente? Per tirare avanti, oggi, una famiglia moderna, almeno secondo gli standard imposti dai media, ha la necessità di un doppio reddito e quindi di due genitori che lavorino a tempo pieno; ciò significa che il figlio (perchè più di uno è quasi un massacro) il pomeriggio deve pur stare da qualche parte e se la scuola ti offre la possibilità di tenerlo fino alle 16.30, fra l’altro risparmiando anche sul doposcuola, beh perchè no? Invece si fanno previsioni su un modello di vita anni 70, dove la mamma va a prendere il pargoletto da scuola all’una e mezza e poi gli prepara il pranzetto e si mette a fare i compiti con lui fino alle cinque quando arriva il papà… sì, trenta anni fa quando le famiglie, che erano monoreddito, vivevano più agiatamente di adesso che con due stipendi si arriva a stento a fine mese. Sembra, ancora una volta, che la politica sia totalmente avulsa dalla realtà che si propone di rappresentare, immaginando uno schema sociale totalmente inesistente e, sempre più spesso, cercando di imporre, con la violenza di leggi assurde, falsi valori morali che, schizofrenicamente, vegono costantemente derisi da modelli culturali e sociali propugnati da un sistema di comunicazione sponsorizzato fortemente dallo stesso establishment.
P.S. In un paese normale per un errore di valutazione così clamoroso ci si aspetterebbe di vedere saltare, almeno, qualche dirigente, eh.
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