Mentre il festival della canzonetta italiana ci fa scoprire, finalmente, che dall’omosessualità si può e, aggiungerei, si deve guarire e finita l’eco del caso Englaro e (meno male) l’urgenza di approvare una legge sul testamento biologico riecco i nostri politici pronti ad affrontare una nuova sfida: combattere la recrudescenza degli stupri.
Eh si perchè dopo aver vinto la battaglia per bloccare alle porte del parlamento il burro francese (pare che i nuovi tornelli di Montecitorio adesso siano in grado di riconoscere l’accento e non fanno più passare nessuno con la “R” moscia) e ora di affrontare l’annoso problema della sicurezza. Per qualche mese sembrava che l’italia fosse un paese sicuro, un’isola felice, dalle frontiere entravano ormai solo extracomuntari indispensabili per rafforzare la nostra economia e sembrava che i ROM si fossero rassegnati a fare i giostrai, quando qualche giornalista, che deve aver preso troppo sul serio il proprio lavoro, pubblica la notizia di uno stupro da parte dei rumeni. Eh l’italia… queste notizie “pruriginose” fanno troppo gola all’italico padre di famiglia pronto a pontificare dalla sua poltrona-relax e subito l’interesse è schizzato alle stelle. Tutte le testate giornalistiche a questo punto dimenticano che su certi argomenti è meglio tenere bassi i toni ed ecco che da Nord a Sud è tutto un susseguirsi di stupri e violenze da parte di extracomunitari e rumeni. Il governo non può non intervenire con un bel emendamento al pacchetto sicurezza fatto alla bisogna, prima hanno pensato di introdurre la castrazione meccanica in pubblica piazza dei rumeni, poi qualcuno deve aver detto che così si andava in contro ad un incidente diplomatico e allora alla parola “rumeni” hanno sostituito quella di “stupratori” e alla parola “meccanica” hanno sostituito “chimica” togliendo “pubblica piazza”; a questo punto qualcun altro, più scafato, ha pensato perchè non approfittarne? Ed ecco che nascono, per decreto, le squadre di volontari per pattugliare le strade al servizio dei nostri sindaci, per il momento non hanno ancora un nome ma confido che troveranno un acronimo divertente nei prossimi giorni. Queste squadre di volontari dipenderanno dunque dai sindaci in collaborazione con la prefettura, non saranno armate e saranno composte in parte da ex-militari o ex-poliziotti. Faccio un paio di riflessioni: nonostante il PresConsMin si affretti a dire che gli stupri si siano ridotti del 10% di fatto questa delle ronde non è altro che l’ammissione, nemmeno tanto implicita, che c’è un problema e che non si è in grado di risoverlo con i normali mezzi e su questo non c’è dubbio visto che la polizia ha a malapena i fondi per fare il pieno alle auto. Più preoccupante, però, è che queste squadre siano un rimedio peggiore del male. Ovviamente saranno composte da esaltati che quando si raggruppano sono più pericolosi di un elefante in una cristalleria e il fatto che siano composte da ex-poliziotti non mi tranquillizza affatto, anzi… che non saranno armate è una pia illusione come minimo si porteranno dietro coltelli e bastoni per non parlare della pistola del nonno non denunciata. Da parte mia, se mai incontrerò una di queste ronde non potrò astenermi dal rotolarmi in terra per le risate e ovviamente dal prenderli per il culo, ma non posso nascondere di essere preoccupato, perchè le milizie volontarie noi le abbiamo già avute, anche se è comodo dimenticare, e uno scenario da “V per Vendetta” non mi sembra poi tanto lontano.
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