Molto risalto fra le notizie di oggi la dichiarazione della “premiér dame” Carla Bruni circa le battute del nostro amato S.B. a proposito degli effetti dei raggi UV sulla melanina del neoeletto presidente degli Stati Uniti.
In sostanza Carla Bruni dice che in certi momenti lei è contenta di non essere più cittadina italiana.
Ora di questa storia è interessante leggere i commenti dal più autorevole, quello del presidente emerito Francesco Cossiga, che afferma che gli italiani sono contenti che Carla Bruni abbia cambiato nazionalità (quanto meno parlasse per lui) ai commenti delle persone comuni, dove si va dal classico malcelato risentimento per i francesi a un logoro nazionalismo da stadio passando per coloro che ogni parola contro S.B. è una bestemmia.
Mah… per quanto mi riguarda Carla Bruni è una gran bella donna ma una pessima cantante e devo dire ch non è il mio tipo ma devo ammettere che a volte vorrei anche io andare via dall’Italia, non tanto per le discutibili battute di S.B. quanto per il fatto che ogni giorno che passa questo è un paese sempre più alla deriva guidato da dilettanti a tutti i livelli dalla politica, alla magistratura, dall’università fino all’economia. Ad ogni modo la cosa più divertente di tutto ciò è che Carla Bruni non parla, non può parlare a titolo personale, un sua dichiarazione non può prescindere dal fatto di essere la premiér dame e dunque non può non essere approvata dall’Eliseo; voglio dire in pratica che Sakozy ha usato Carla per mandare indirettamente un messaggio a S.B. e di questo nessuno sembra rendersi ancra conto… mah.

E parliamo del regalo a Monica. Si in ritardo ma che ci posso fare se mi fanno lavorare pure la domenica ;-)

Come è noto ai miei amici e ai tre lettori di questo blog (mi sono svegliato ottimista) sono un fan dei gadget inutili specialmente se vagamente tecnologici. Per dire, ieri ho comprato una torcia a led che si ricarica con i pannelli solari; ora una torcia o si tiene in macchina o chiusa in un cassetto, per ogni evenienza, quindi mi domando come accidenti farà a ricaricarsi, però mi piaceva troppo il suo design vagamente anni 70 e la storia dei pannellini solari quindi… ma torniamo al motivo del post. Per il compleanno di Monica le ho regalato un oggetto che, in vero, non ha avuto grande successo in Italia ma pare che abbia spopolato in Francia: un Nabaztag:tag. Nabaztag, in armeno credo, vuol dire semplicemente coniglio ed infatti si tratta proprio del simulacro elettronico di un coniglio dotato di un sacco di tecnologia e che fa un sacco di cose.

Ma andiamo nel dettaglio. Nella foto si può vedere il Nabaztag di Monica. In pratica il coniglio elettronico alla prima accensione va posto in modalità access point e ci si deve collegare con una connessione wireless. A questo punto è possibile configurare la scheda di rete wireless del piccolo mostriciattolo con i parametri del router/access point casalingo (supporta anche la crittografia wpa). Adesso siamo pronti per riavviare il giocattolo che si collegherà a internet (se il DHCP è correttamente configurato). una volta collegato ad intenet è possibile attraverso il portale dei conigli registrare il proprio nabaztag dandogli un nome (quello di Monica i chiama Azzie) e dicendogli cosa fare: si possono configurare una serie di feed da leggere (news, meteo, musica…), delle radio da suonare, si possono leggere mp3, è possibile mandargli messaggi da riprodurre, si può persino farlo sposare a un suo simile… Azzie adesso di sua iniziativa si sveglia, si mette a nanna, fa tai-chi, ci dice come si sente, fa battute di spirito, ci legge l’Ansa e tante cazzatine. Il vero limite è che tutto deve essere fatto attraverso il portale e non può leggere, ad esempio, una cartella condivisa in rete con degli mp3, ah naturalmente non si limita a parlare, ma muove le orecchie ed ha una serie di led luminosi che hanno anche vari significati; ci sono poi anche dei gadget aggiuntivi (in vendita) come orecchie di ricambio, e tag rfid che permettono al coniglio di sapere se il suo padrone sta andando via o sta arrivando. A cosa serve? A nulla è un bellissimo soprammobile animato che ci fa compagnia insieme al “terrorista basso”.


Vabbè in ritardo di un giorno faccio pubblicamente gli auguri a Monica per il suo Xquattesimo compleanno. Che palle ieri non ho avuto nemmeno il tempo di scrivere un post o di cazzeggiare 10 minuti su Facebook… e domani devo pure lavorare… uffa!!!
Comunque ieri sera abbiamo dato un piccolo party con i parenti con la special guest star del piccolo Pierpaolo che si è letteralmente sfrenato. Il video dice tutto(a parte il terribile rumore di fondo). Cosa ho regalato a Monica? Beh questo merita un post a parte…

Vivendo dall’altra parte del pianeta, tecnicamente, delle elezioni politiche americane non me ne dovrebbe fregare nulla ed in vero me ne frega effettivamente molto poco. Il mio disinteresse è dovuto, sostanzialmente, al fatto che in realtà la poltica USA non è mai dipesa granchè dal presidente in carica ma ha da sempre percorso binari dipendenti dalla finanza e dall’economia; dunque dubito che il nuovo presidente possa portare ad un reale cambiamento nella politica estera statunitense come auspicato dalla sinistra alla matriciana di casa nostra o come paventato dalla nostra destra catto-conservatrice. Tuttavia è certamente più interessante commentare l’election day Usa 2008 piuttosto che le nostre elezioni politiche, per quanto bisogna ammettere che, contro ogni mia aspettativa, il nosto parlamento eletto sta approvando tutta una serie di provvedimenti inutili, forse dannosi e di cui, nella maggior parte dei casi, non si avvertiva la necessità; ma tant’è, e torniamo alle elezioni USA. Come ogni persona di buon senso non posso che essere lieto della vittoria di David Palmer… ehm… no quello è un altro telefilm… volevo dire Barack Obama se non altro perchè, come ha scritto oggi Guzzanti padre (persona che mi sembra strano citare ma ormai con la globaLizzazione…) nel non improbabile caso McCain avesse tirato le cuoia ci saremmo trovati alla Casa Bianca niente meno che Sarah Palin sulla quale preferisco astenermi da ulteriori commenti. Se pure, come dicevo, dubito che in USA il presidente incida realmente, se non per pochi aspetti della politica federale, sull’orientamento politico del paese, provare ad inquadrare la presidenza Obama nel contesto socio-politico dell’America de “i Jefferson”, de “i Robinson” o di “Arnold”, (sto parlando di fine anni ’70 inizio anni ’80) mi risulta davvero difficile se non impossibile. Obama si presenta praticamente come un Kennedy di colore e l’America lo ha accettato come comandante in capo; tanto mi basta per essermi svegliato questa mattina con un lieve sorriso sulle labbra.

Uno scherzo, la trovata pubblicitaria di un’artista olandese, l’accidentale caduta da un cargo da trasporto, o il più romantico viaggio dalle coste della Danimarca? certo è che per la felicità di grandi e piccini il sorpendente e incredibile ritrovamento di un lego man verde, giallo e rosso, alto due metri, sulla spiaggia di Brighton, a sud dell’Inghilterra, è stato davvero un divertente e piacevole diversivo.