Time Bokan è il nome di un ciclo di anime realizzato dagli studi di animazione Tatsunoko, partito nel 1975 che continua fino ad oggi con la sua nona serie, la riproposizione della più nota delle Time Bokan: Yattaman.
Ho appena avuto la possibilità di vedere il primo episodio in giapponese della nuova serie di Yattaman (purtroppo uno dei creatori della serie, Jinzo Toriumi, ci ha lasciato in questi giorni) e che dire… a parte il flusso di ricordi alla girella l’anime è esattamente la stesso di oltre 25 anni fa con, forse, Gan-Chan e Ai-Chan ancora più imbecilli di un tempo e un trio Drombo assolutamente strepitoso, dopo essersi separato alla fine della serie originale inconsapevole che si sarebbe riunito dopo pochi metri… beh c’è voluto più del previsto per percorrere quel pezzo di strada ma eccoli con Miss Dronio eccitante come un tempo e con i giocattoli strampalati di Boyakki proprio come allora.
E a proposito di giocattoli e giapponesi, un’altra news dallo spazio(e sono tre in tre giorni). Un progetto giapponese porterà in orbita il primo aereoplanino di carta, non non è uno dei “robot sorpresa della settimana” ma tutto nasce dall’idea di Takuo Toda del Japan Origami Plane Association che ha convinto l’università di Tokyo a sponsorizzare l’iniziativa. Così dalla ISS, adeguatamente trattato, decollera un vero aereoplanino di carta. Scopo della missione studiare “Aerei Spaziali” obiettivo, velatamente dichiarato, stimolare i sogni e la fantasia dei bambini.

Da piccolo volevo fare l’astronauta. Tutti i bambini, negli anni settanta, volevano fare l’astronauta, c’era ancora nell’aria il sapore della corsa allo spazio, la Luna era stata raggiunta da poco e sembrava che 2001 Odissea nello Spazio non fosse poi così fantascientifico. Oggi i viaggi spaziali sono quasi un ricordo lontano (non so più nemmeno a quando hanno rinviato il lancio dello Shuttle) e i bambini da grande vogliono fare i calciatori, non perchè gli interessi il “pallone” ma per potersi riciclare in personaggi televisivi usa e getta.

Intanto arriva dal museo di Storia Naturale di New York la presentazione da parte di Richard Branson della SpaceShiop Two: una vera e propria navetta spaziale in grado di portare in orbita fino a 6 passeggeri già dal 2009. Il costo di 200.000 dollari ovviamente non è accesssibile ai più, ma quale modo migliore di spenderli? Sarà una trovata pubblicitaria, una scommessa commerciale o vero e proprio spirito pioneristico ma dopo quella statua su Marte un’altra notizia piacevole. Stephen Hawking comunque si è prenotato :-)

La Statua su Marte Da sempre gli alieni nell’immaginario collettivo hanno dimorato su Marte, il pianeta del sistema solare più simile alla Terra se pure inabitabile. Da sempre le missioni spaziali hanno cercato invano vita sul pianeta rosso. Anni fa foto dall’orbita rivelarono la scultura di un faccione gigante poi smentito dalle foto effettuate nelle orbite successive. Oggi le sonde Spirit e Opportunity eredi del Pathfinder che ci aveva appassionato un po’ di anni fa scorazzano liberamente su Marte alla ricerca di forme di vita e proprio da Spirit ci proviene un’immagine che mostrerebbe una statua di donna fra le sabbie marziane. Giochi di ombre, manipolazioni… la foto proviene dal sito della NASA che ovviamente non rilascia commenti, qualunque cosa sia è sempre affascinante pensare alla possibilità di altre forme di vita da qualche parte.]]>

Eccomi qui dopo due giornate e mezzo di inferno e in attesa di almeno altre due a tirare un attimo il fiato e ad approfittarne per controllare se è caduto il governo… Beh no sembra che abbia le ore contate ma il presidente è, come sempre, ottimista, beato lui. Io no, sarà il periodaccio, la stanchezza o forse che mi sopravvaluto ma, francamente, mi sono rotto di vivere in questo paese e non mi riferisco a questo buco in provincia di una citta provinciale dove sono “costretto” a stare ma proprio all’Italia. Il fatto è che nel DNA degli italiani deve esserci qualche gene specifico che induce al malaffare. Faccio un esempio telefono a moneta, metto i miei bravi soldi nell’aggeggio, il telefono non mi restituisce le monete; in un qualunque paese civile faccio un esposto alla compagnia dei telefoni che verificato il problema mi rimborsa i pochi centesimi che ho “perso”, in Italia vado a controllare se è stato malintenzionatamente ostruito lo sbocco delle monete e certamente ci trovo una palla di carta che rimossa mi permette di recuperare i miei soldi. La verità è che fin da piccoli siamo allevati come degli approfittatori, egoisti maestri nell’arte di arrangiarsi e stiamo li ad ammirare, invece che condannare, quelli più bravi di noi nele attività al limite dell’illecito. In un paese come gli USA, che per molti versi non amo molto, evadere il fisco prima di essere illegale è assolutamente immorale, qui da noi è immorale pagare le tasse ed illegale non pagarle solo se sei beccato salvo poi lamentarsi che sono alte… eh si perchè una delle migliori qualità dell’italiano è il lamento: ci si lamenta delle tasse, del governo, degli allenatori del pallone, dell’immondizia a Napoli, della TV, per poi non solo non far nulla per cambiare ma peggio adeguandosi alla situazione e quando possibile sguazzandoci dentro. Con un bimbo piccolo da educare questo modello sociale, capirete, non è il massimo ma la soluzione di emigrare non è, purtroppo, così facile alla mia età.

Premio Nebula 2004, questo romanzo di Joe Hademan, notissimo autore SF in particolare per il ciclo “Guerra Eterna”, riprende il tema abusato ma centrale della fantascienza classica delle intelligenze aliene. Russell Sutton è uno scienziato che impegnato in vari progetti militari di esplorazione extra-terrestre molla tutto per mettersi in proprio e dedicarsi alla ricerca di relitti subacquei. Diventato famoso per aver recuperato il Titanic Russel si imbatte, non del tutto casualmente si scoprirà, in un insolito manufatto nelle profondita dell’oceano al largo delle isole Samoa. Un’equipe di scienziati cercherà di studiare questo oggetto senza approdare a nulla fino a quando, almeno, il manufatto si rivelerà per quello che è quando sarà raggiunto dall’alieno mutaforma che da milioni di anni, senza memoria di se, circola sulla Terra prima nei mari mischiato alla fauna marina e poi fra gli essere umani.
Bellissima l’evoluzione del Finto Uomo da quando prende per la prima volta la forma umana e nel corso degli anni fino a raggiungere il manufatto nei panni di una donna, inutile l’iontroduzione dell’entita “Camaleonte” che non ha alcun rilievo nell’economia della storia. Tutto sommato da leggere.