Domenica primaverile 21 gradi fuori, il pupo si sveglia alle sette e mezza, quale migliore occasione per uscire un po’. Così siamo andati a Polignano ridente borgo sul mare a 45 minuti scarsi da qui, un posto che d’estate è infrequentabile: non si trova posto per l’auto, non si riesce a camminare per la gente e, peggio di tutto, è pieno di fighetti. Oggi no, era solo un paesino sul mare con le sue bellezze i pub bar/disco/lounge/cazz/mazz tutti chiusi, aperti invece i panifici, pastifici, qualche drogheria e qualche bar. Passeggiata nel paese vecchio a strapiombo sul mare (quando chiuderanno definitivamente al traffico TUTTI i centri storici d’Italia sarà sempre troppo tardi) e ottima granita alla fragola. Durante il “viaggio” ne abbiamo anche approfittato per ascoltare l’ultimo lavoro di Davide Van De Sfroos (sito dei fan), artista folk/pop/rock, un vero cantastorie che racconta il suo mondo, spesso con al centro il lago di Como, in gran parte in dialetto di quelle parti e con musiche strepitose; non è da meno questo “Pica!” anzi ad un primo ascolto forse è uno dei suoi migliori album, meravigliosa “La ballata del Cimino”.

Insomma sarebbe una splendida domenica se non fossi in pensiero per un’amica.

Dopo un inizio quasi divertente la campagna elettorale sta prendendo la classica italica piega della corsa ad accaparrarsi le migliori poltrone con partiti e partitini col coltello fra i denti per trasformare il loro misero serbatoio di voti in qualche vitalizio parlamentare. Mi sembra dunque il caso di concentrarsi su una delle notizie più allarmanti della settimana. Leggo sul corriere che una ricerca americana ha osservato un enorme incremento del numero di tumori alla gola e alla bocca negli ultimi trenta anni e ha associato tale aumento alla diffusione del papilloma virus umano(Hpv) che si trasmette per via sessuale. Interessante anche notare che il maggior incremento si osserva fra i giovani maschi bianchi. Dopo le “rivelazioni” dai recenti scandali di “Vallettopoli” chi vuol far carriera in TV si ritenga avvisato.

Che giornata di merda. Una tour de force di 8 ore ad un tavolo tecnico-sindacale per qùadrare i conti e spaccare il capello e quando ne esco, distrutto, vengo a sapere che i problemi di un’amica, oggi, sono peggiorati ulteriormente , così penso, ancora:-mavaffanculova-. Certo che non è mai facile (cit.) fra l’altro stasera mi sono pure salito in cattedra per tenere una lezione telefonica, ad un ingegnere, pure in gamba, sui potenziali efetti negativi del mass-mailing mirato sia in termini giuridici che di immagine aziendale e devo dire che subito dopo mi sono sentito idiota come un avvocato che tiene un corso di informatica giuridica cercando di imbastire una discussione tecnica.
Il fatto è che sto pure dormendo poco e male e non credo che sia poi tutta colpa del lavoro. In realtà il 2007 è stato un anno pesante e finora il 2008 sembra peggio. Penso di aver bisogno di una vacanza e di distruggere lo stramaledetto cellullare.

23/10/2010 – In effetti il 2008 è stato maledettamente peggio

Poster choc è stato definito un ritratto di due studenti francesi che, come spiega la didascalia, per mancanza di alloggi si vedono costretti a fare sesso nel letto fra mamma e papà. L’immagine pubblicata dall’UNEF, il sindacato degli studenti francesi vuole ovviamente puntare il dito sulla carenza di posti letto per i fuorisede. Questo mi ha fatto riflettere su un paio di questioni. Da noi in italia non esiste un sindacato degli studenti, o meglio c’è molta attività politica e sindacale all’interno delle università ma saranno ormai venti anni che non ha alcun rilievo al di fuori dei Campus… ricordo come ultimo ad apparire sui giornali il movimento la Pantera contro la riforma universitaria alla fine degli anni ’80. Già questo la dice lunga sullo stato dell’Università italiana. La seconda riflessione riguarda gli alloggi. Qui, almeno negli anni ’90, le “Case degli Studenti” coprivano si e no il 10% del fabbisogno; gli altri studenti affittavano case fatiscienti a prezzo da strozzo per una misera camera doppia ,altro che Parigi e questo mi porta alla terza considertazione. Se i ragazzi francesi sono costretti a rimanere nel lettone con mamma e papà perchè non ci sono alloggi per gli studenti, da noi succede la stessa cosa anche a chi un lavoro ce l’ha ma non riesce a pagare l’affitto ormai pari a 2/3 dello stipendio medio. In tutto ciò la cosa divertente è che mentre in Francia il poster ha portato all’attivazione di una serie di canali per risolvere il problema con uno stanziamento di 620 milioni, da noi sarebbe stato lo spunto per una puntata del solito un talk show.

Cos’è reale e cos’è virtuale, se lo chiedono spesso gli autori cyberpunk degli anni ’90 impegnati a creare storie di persone disintegrate che, indossando guanti e occhiali, si realizzano mediante la realtà virtuale per loro più reale di quella vera.

Le esperienze di coinvolgimento offerte dalla realtà virtuale, che hanno la massima espressione nella sopravalutata Second Life, sono tutt’altro che vicine a quelle ipotizzate dai visionari cyberpunk ma alla carenza di tecnologia da sempre sopperisce la fantasia e il cervello ed oggi sempre più spesso RL e VL si confondono grazie ad internet e alle comunità virtuali veri e propri piccoli mondi con proprie regole. In VL un nick è una vera e propria identità e non sono infrequenti i tentativi di portare in reali tribunali le diffamazioni ad un nick. In effetti quando ti trovi a scrivere su un forum, su Usenet, in un blog, quand’anche lo fai con un nick tutt’altro che vicino alla tua identità, in quel momento sei lì, sei la persona che sta scrivendo e la tua personalità è quella che mostri agli altri in quel momento; in pratica metti in gioco la tua faccia anche se è diversa, di solito più bella, di quella vera. Il rischio è, infatti, che la personalità che riesci a crearti in rete sia più simpatica o apprezzata di quella reale e finisci per passare sempre più tempo in VL mettendo da parte la vita vera, i sogni, gli affetti e realizzandoti nella Rete dove trovi tutto quello di cui hai bisogno e dove puoi rifugiarti per scappare dalla vita piatta, monotona, asfissiante di tutti i giorni. Oggi i social network, in un certo senso, confondono ancora di più le acque portando nella VL la vita reale: webcam, fotografie, motti, in un social network, a meno che non si voglia farlo è sempre più difficile crearsi un’identità diversa da quella in RL, in maniera progressiva, anche se c’è la tendenza ad edulcorare i difetti. Tuttavia, anche se alla lunga porta all’alienazione, quanto è migliore un mondo virtuale di politici onesti e dove l’immondizia viene depositata nei cassonetti per poi sparire nelle discariche o negli inceneritori?