Ci sono delle cose che per quanto possano essere giuste mi danno fastidio. Vado in farmacia per comprare degli antibiotici visto che da un paio di giorni l’influenza ha deciso di colpire e ne approfitto per richiedere una confezione di Nimesulide e scopro che adesso, per il farmaco, è obbligatoria la prescrizione medica. Alla mia faccia stupita, la farmacista, quasi imbarazzata, mi dice che se ne faceva un uso smodato e che il Ministero della Salute ha deciso in tal senso. In effetti ricordo una polemica dei mesi scorsi sul ritiro dal mercato della molecola che assunta in forti dosi farebbe male al fegato. Pazienza, però fino a un paio d’anni fa, quando soffrivo di costanti dolorosi mal di denti, il Nimesulide era praticamente l’unica cosa che mi tenesse in piedi(e non ho problemi al fegato). Sarà anche giusto così, però quando mi si impedisce per decreto, come in questo caso, di fare qualsiasi cosa mi viene come un groppo allo stomaco… ma forse è solo l’influenza.
Non hai santi in paradiso, il tuo amico più influente è l’amministratore del condominio,lavori in un call center con un contratto a progetto di tre mesi rinnovabile, a stento riesci ad arrivare alla fine del mese, non sai se la prossima settimana il tuo “manager” ti darà il ben servito? Bene sappi che per tutto questo c’è una soluzione!
Il fatto è che c’è sempre una soluzione ma non è detto che debba piacere e se una donna carina può sempre aspirare a sposare un milionario, le ricche ereditiere scarseggiano sul mercato e comunque, in generale, sono troppo sgamate.
Certo che l’Italia è sempre più il paese di Pulcinella, tutti a badare ai cazzi propri e a giustificare con assurde teorie modi di pensare che pure il mio bisnonno bigotto avrebbe considerato da conservatori. E se qui si va sempre più verso un moderno medioevo dove le poche libertà morali conquistate negli anni settanta vengono messe costantemente in discussione dalle crociate di teocon reazionari nei parchi d’Olanda da oggi si può limonare o fare sesso liberamente, anche di giorno, sia pure con un po’ di discrezione. Dalle mie parti qualche tempo si stava per realizzare un parcheggio a pagamento dove le coppiette potevano appartarsi senza timore di guardoni, rapinatori o peggio (business che fra l’altro era venuto in mente anche a me in tempi meno recenti :-) ) apriti cielo orde di perbenisti a ipotizzare le peggiori storie e torme di diciottenni che continuano “di nascosto” a far l’amore in macchina con i giornali sui vetri e meno male che oggi c’è l’aria condizionata di serie.
Aggiornamento: vabbè era la solita boutade
Ci vuole un semaforo in orbita. Dopo il lancio di sabato della navicella spaziale Jules Verne è la volta di una nuova missione dello Shutte verso la stazione ISS. La missione STS-123 vede a bordo dell Endeavour un equipaggio misto americano, giapponese e canadese. Il decollo che è avvenuto alle 7.28 di stamattina (ora italiana) dal Kennedy Space Center è stato salutato dall’urlo “BANZAI” del comandante della missione Dominic Gorie. L’obiettivo di STS-123 che durerà 16 giorni e di portare in orbita e installare Dextre un robot progettato dall’Agenzia spaziale canadese e la prima parte di Kibo un nuovo laboratorio scientifico progettato dai giapponesi. Intanto la Jules Verne aspetterà in orbita il suo turno per attraccare alla ISS.
Domenica di tempo discreto non abbastanza caldo per una scampagnata fuori porta ma non brutto da costringerti a casa. Così decidiamo di fare un giro nel nuovo mega-iper centro commerciale appena aperto a Molfetta, una cinquantina di km da qui. Un percorso ideale per far dormire il bambino una mezz’oretta (in macchina crolla prima di uscire dal cancello); sono tre giorni che ha sonno ma invece di dormire frigna assonnato. I centri commerciali sono ormai tutti uguali, stessi prezzi, stessi negozi ma negli ultimi anni da poco più che capannoni commerciali si stanno trasformando in autentici gioielli architettonici belli da fuori e anche da dentro. Forse hanno rinunciato alla praticità in favore della bellezza ma adesso quasi tutti offrono anche altri servizi oltre alla vendita di beni di consumo, c’è il fasciatoio per cambiare il pupo, ci sono tavolini, poltroncine comode tutto ciò che permette ad una famigliola di passare un pomeriggio tranquillo e così è stato. Abbiamo dato la pappa al pupo seduti ad un tavolino, l’abbiamo cambiato al fasciatoio, c’era uno spettacolo di pupazzi e marionette e abbiamo pranzato, decentemente, in un ristorante nella galleria. Più tardi (dopo aver comprato una SD da 2 Gb a 8,90 e c’era anche un bellissimo monitor 20 pollici 16:9 della Acer a 120 euro che mi è stato impedito di acquistare) siamo andati a Molfetta a prendere un caffè ad un bar sul mare. Unica nota stonata di questa giornata gli autovelox sulla statale. Sia in andata che in ritorno c’era una pattuglia della polizia appostata sulla strada pronta a multare chi avesse superato il limite; lodevole che si facciano i controlli anche se è inutile insistere sugli eccessi di velocità se l’obiettivo è ridurre la mortalità sulle strade, ma diamine almeno sistemate questi limiti. Io non avevo fretta, portavo in macchina un bimbo di sette mesi, guido un’utilitaria familiare mica una macchina da corsa ma non posso stare a guardare il tachimetro per sapere se sto superando il limite di 90 su un rettilineo a due corsie deserto e in discesa. Lo saprò quando e se arriveranno le multe :-). Intanto un accessorio indispensabile sulla prossima auto, sarà il cruise control.
Mentre noi italiani stiamo a discutere del candidato presidente del consiglio del centrodestra che strappa platealmente, con un gesto suppongo studiato a tavolino da strateghi e consiglieri, quattro fogli di carta e mentre gli stessi francesi hanno l’annoso problema di naturalizzare Carla Bruni ormai primadonna all’Eliseo, l’Europa, silenziosamente, scopre il volo spaziale con l’ATV Jules Verne. Questa mattina intorno alle cinque dalla base spaziale di Kourou, nella Guiana Francese, è partita una nuova missione dell’Ariane 5 per portare in orbita l’ATV (Veicolo di Trasporto Automatico) Jules Verne. La navicella da trasporto automatica senza equipaggio, dal peso di circa 20 tonnellate è in grado di trasportare sette tonnellate e mezzo di rifornimenti per la ISS. La Jules Verne attraccherà dunque alla ISS aumentandone lo spazio vitale e gli astronauti potranno prelevare dalla stiva pressurizzata oggetti personali, attrezzature, cibo e acqua (quest’ultima fornita dall’acquedotto di Torino). Inoltre la stiva non pressurizzata contiene combustibile per la stazione spaziale e la stessa Jules Verne accenderà i motori per spostare l’orbita della ISS in lento decadimento. Quindi dopo il Columbus portato sulla ISS dall’Atlantis un altro pezzo di Europa fa la sua bella figura nello spazio. Naturalmente per gli ATV come la Jules Verne ci potrebbero essere notevoli sviluppi futuri se solo ci fossero adeguati finanziamenti. La navicella infatti terminata la sua missione sarà riempita dagli astronauti con i materiali di scarto e si sgancerà dalla ISS per disintegrarsi nell’atmosfera terrestre e ricadere in mille pezzi nell’Oceano Pacifico. Tuttavia il cargo potrebbe essere riprogettato per essere in grado di tornare sulla Terra senza autodistruggersi portando giù i risultati degli esperimenti fatti in orbita e potendo eventualmente fungere da veicolo di rientro di emergenza per gli astronauti della ISS; inoltre fatte le adeguate modifiche all’Ariane 5 la navicella potrebbe persino portare gli astronauti in orbita, anche considerato che il programma dello Space Shuttle sta arrivando inesorabilmente alla sua fine naturale.
Curiosità, fra gli oggetti caricati a bordo dell’ATV due libri illustrati di Jules Verne e un DVD con una compilation di canzoni realizzata da una ragazza norvegese che ha vinto il concorso dell’ESA per la più bella compilation adatta ai viaggi spaziali e che ha potuto, grazie a ciò, assistere al lancio dell’Ariane.