Lo chiamano Web 2.0, blog e social network. L’idea di blog, come diario pubblico non è tanto nuova in verità, credo che Blogger sia attivo almeno dal 2000 in piena new economy; quello che è nuovo è la trasformazione del diario pubblico in sistema partecipativo e interattivo. Una volta c’erano le BBS, non c’era nemmeno internet, poi Usenet, le mailing list, poi piano piano la gente cominciò a spostarsi sui forum e oggi tutto questo è roba vecchia, superata. Oggi ci sono piattaforme partecipative spesso tematiche, possibilità di gestire un weblog in pochi click, integrando foto ad alta risoluzione, condividendo filmati. Però personalmente non riesco ad abituarmi, mi sento un mammuth vicino all’estinzione. Oggi pomeriggio ho giocato con Facebook ed in verità non ne ho ancora capito lo scopo. Prima mi sono iscritto ad Anoobi ma devo ancora caricare un milione di libri, LasftFm, ma anche li non ci ho capito granchè, Linkedin, questo mi piace ne percepisco l’utilità. Una marea di network sociali (dove però trovi sempre le stesse persone) un modo per conoscere gente e stringere reti di amicizie, un po’ forse, secondo la logica all’italiana che un nuovo amico e sempre utile per sapere a chi chiedere una raccomandazione (ehi linkedin ha proprio le raccomandazioni :-).
A proposito di new economy credo che la mia esperienza con superEva stia definitivamente per volgere al termine anche se penso che lascerò li i miei interventi finchè vorranno tenerceli. Scrivere su un grande portale (beh insomma prima lo era) può essere gratificante, di continuare a farlo gratis non mi sembra sia più il tempo.