Ebenezer voleva un segno
prese un agnello il figlio e il suo coltello
quello con la fionda
nella fronte lo centrò
e per la nera nera terra scappò
Il reverendo col suo calesse
e il suo stipendio e la sua moglie altera
pregava il suo Signore che gli donasse il fuoco
a infiammargli dal pulpito il sermone
Ma quando vide il collo nudo e le sue spalle
la sigaretta la bocca e la maestra
un fuoco vivo dentro tutto lo accese
e sulla nera nera terra pregò
Rimetti al cielo i tuoi peccati
come noi li rimettiamo a te
il reverendo disse se son fatto per peccare
nel peccato allora mi troverò
Guidami nei passi mio Signore
per ogni via li affido a te
salvami da me stesso o lasciami andare
sulla nuda nuda terra a cercare
sulla nuda nuda terra a cercare
La maestra inquieta che pure voleva
la scintilla della vita infondere all’allievo
quando le labbra alle sue spalle incollò
sulla dura dura terra pregò
la dura dura terra graffiò
Enoch aveva molti amici
che gli affollavano la testa in una stanza
per solitudine a una donna un giorno li mostrò
e per sempre solo sulla terra restò
sulla nera nera terra restò
Quando Elìa andò a cercare la sua strada
presto a prenderti un giorno tornerò
niente mai da ora ci dividera’
disse nel campo d’orzo che li fece amanti
le ore e i giorni poi fecero gli anni
l’inganno della giovinezza se ne andò
una notte di pioggia corse nuda per strada
le braccia addosso al primo che vide buttò
e libera e sola sulla terra restò
libera e sola sulla terra restò
Il telegrafista un giorno prese moglie
non compiangeva ancora gli uomini in amore
baciava il calco dei suoi piedi
che sulla nera nera terra lei lasciava
quando apprese dei suoi amanti
che riceveva a casa loro mentre era al lavoro
la rimandò e la madre nuda gliela riportò
che la potesse ancora più desiderare
lui prese una vanga e tutto il suo amore
e nella nera nera terra scavò
nella nera nera terra scavò
Edna si prese un amante
che una creatura in grembo le portò
fosse femmina avrei fatto tutto per lei
ma il maschio sulla terra lo lascerò
solo sulla terra lo lascerò
E gli uomini e le donne come talpe cieche
le costole continuano a intrecciare
e desideri muti travolgono le loro vite
sulla terra nudi e bisognosi
e continuano a lasciarsi ciechi storpi e soli
sulla nera nera terra a cercare
sulla nera nera terra a cercare
Sulla faccia della terra a cercare
Questo week-end sono stato invitato ad un evento SAP nella magnifica cornice della città di Ravello sulla costiera Amalfitana. Era un po’ che non accettavo inviti a convegni, conferenze, seminari et similia. In generale questo genere di eventi mi piace, mi consente di conoscere diverse realtà e di avere nuovi contatti, tuttavia, proprio per questo mi stanca molto, mi sembra di lavorare 24 ore al giorno per due-tre giorni. Questa volta è stato diverso: visto che me ne hanno dato la possibilità, sono venuti con me Monica e il “terrorista basso” (basso perchè è in grado di entrare in un ascensore senza far scattare la fotocellula).
L’evento è stato molto interessante, in particolare il dibattito-tavola rotonda, forse un po’ troppo indulgente nei confronti della realtà economica/imprenditoriale meridionale. In verità i fenomeni d’eccellenza ci sono, ci si è solo dimenticati di dire che sono troppo pochi e non fanno sistema, ma in fondo eravamo tutti meridionali e un po’ di autoindulgenza alla “Bellavista” forse non è poi così negativa. Interessanti anche gli interventi di due persone che fanno più o meno il mio stesso mestiere: per uno era divertente il fatto di sapere quello che non ha detto sulla riorganizzazione dei sistemi informativi aziendali e sono stato totalmente d’accordo con l’altro quando affermava che nei processi decisionali di un’azienda di grandi dimensioni non si può, ormai, prescindere dal conviolgimento del CIO anche per le attività non direttamente legate al suo campo di applicazione (che poi non c’è alcuna attività di un’azienda moderna o pseudo-tale che possa essere al di fuori dell’area di interesse del CIO)
Toh ho scritto un post quasi serio… non posso non menzionare l’albergo dell’evento, complimenti a SAP Italia per la scelta della location, non ricordo di essere mai stato in un albergo così bello in un posto così affascinante; il sabato pomeriggio libero poi ci ha permesso di fare un salto ad Amalfi e a Salerno che è, inaspettatamente, molto più bella del previsto.
Nuovo album di Vinicio Capossela… sarebbe bello avere il tempo per stare, al buio, in silenzio, ad ascoltare il disco. Beh c’è sempre il viaggio in macchina per andare al lavoro -grin-. Ho ascoltato il disco due volte, troppo presto quindi per dare un giudizio ma non abbastanza presto per sparare sentenze ;-)
Conclusione: secondo me manca un hit, un pezzo trainante come “Marajà” o “Il ballo di San Vito”, ma in generale la qualità è molto (troppo?) alta. “La Faccia della Terra” vale tutto il disco, (mi) sembra in certi momenti di ascoltare De Andrè.
Tempo di lauree; il prossimo venerdi si laurea il figlio di un collega che mi ha chiesto un parere su cosa secondo me fosse meglio fare per proseguire il corso di studi, considerando che il ragazzo non ha l’indole del tecnico (cosa buona e giusta per un informatico). La mia idea in questo caso è banalmente quella di proseguire con un indirizzo a sfondo umanistico o quasi (e-learning e simili) e magari approfondire con un master in economia o informatica giuridica. Gli dico che voglio guardarmi i piani di studio. Apro il sito del DIB(Dipartimento Informatica di Bari) e cerco fra i corsi di laurea attivi per scoprire che non sono attive le lauree specialistiche. Ora io spero vivamente che non sia così e si siano sbagliati ad impaginare il sito anche se temo, purtroppo, che il calo degli iscritti stia portando alla chiusura di una delle prime facoltà di Informatica d’Italia a favore di… Ingegneria Informatica.
Questa cosa mi ha rovinato la giornata; il fatto è che per un ragazzo che si iscrive all’università, praticamente a parità di difficoltà, scegliere ingegneria informatica piuttosto che informatica viene naturale visto il maggior prestigio dei politecnici nell’immaginario comune. Il punto è che, giustamente, nei politecnici, l’informatica viene insegnata senza dare le necessarie basi scientifiche e filosofiche ma quasi esclusivamente dal punto di vista tecnico e questo, lo dico senza polemica, comporta che i laureati in ingegneria informatica NON siano informatici ma ingegneri con competenze informatiche. Ciò, tutto sommato, potrebbe anche non essere un problema se non per il fatto che quello che avverrà è esattamente quello che temo da anni: un ulteriore svalutazione della professione di informatico. Gli informatici di domani rischiano di essere esclusivamente tecnici, programmatori, sistemisti, esperti di networking, esperti di sicurezza, insomma tutte cose che si possono apprendere al CEPU. Da un lato però, tutto sommato è probabile che si ritorni al passato e che il lavoro dell’informatico tornerà ad essere fatto dai fisici e dai matematici: propongo di tornare a Scienze dell’Informazione, SUBITO!
23/10/2008 – OK ho detto una cazzata, hanno chiuso specialistica per istituire la laurea magistrale in informatica, che sembra anche più scientifica, quindi migliore… certo che magistrale non si può sentire!!!
Di tutte le notizie che potevo leggere oggi sui quotidiano on line mai mi sarei aspettato di sentire che il vuoto siderale profuma di bistecca in padella e di metallo arroventato, tipo saldatura su una moto.
Lo hanno confermato praticamente tutti gli astronauti che hanno partecipato ad una missione extraveicolare, non che abbiano respirato l’aria nello spazio cosmico, ovviamente, ma è l’odore che si sente sulle tute spaziali dopo un EVA. Non è affatto chiaro cosa generi questo odore, probabilmente la vibrazione delle molecole della tuta, anche se non ci sono basi scientifiche a sostegno di questa tesi. Una cosa è certa, la NASA ha preso molto sul serio la cosa, tanto che per rendere più realistiche le esercitazioni degli astronauti ha commissionato a Steven Pearce, chimico e direttore dell’azienda profumiera britannica Omega Ingredients, la sintetizzazione della fragranza spaziale.