Quasi finito il ponte del 25 aprile, in attesa di quello del primo maggio mi attende l’inferno. L’idea era di divertirsi tutto il lungo week end ma come ho scritto il pupo malato ci ha costretti a casa, a parte proprio il giorno della Liberazione. Complice la bella giornata di sole ce ne siamo andati a fare un giro a Taranto, città dove ho vissuto i miei primi sei anni e dove non tornavo da tempo. Abbiamo fatto un giro nel corso principale pieno di gente nonostante fosse tutto chiuso. Un mare di punkabbestia come non se ne vedono nemmeno di sera alla stazione ma la cosa che mi ha colpito di più sono i marinai. Girando per Taranto da piccolo ricordo distintamente gruppi di marinai in libera uscita nemmeno fosse un film in bianco e nero degli anni sessanta; traumatico è stato vedere gruppi di donne in divisa girare per Taranto a guardare le vetrine :-) Poi c’era il V2Day di beppe Grillo ma a Taranto ho visto solo un banchetto, dove sedicenti comunisti in giacca e cravatta distribuivano un foglio con slogan presi dritti dritti dal ’68 e un enorme striscione incomprensibile, collegato certamente al movimento del comico genovese, mancavano solo le persone. Alla fine ci siamo presi un aperitivo che in realtà era un pranzo completo e siamo andati via. Sulla strada del ritorno volevamo passare dal mare e abbiamo seguito il navigatore che ci ha portato in un posto in aperta campagna (?!?) sulla strada avrò contato dieci antenne radio, un’antenna enorme della Rai, quattro gigantesche antenne paraboliche mimetizzate e un radar dell’ENAV. Alla fine ci siamo ritrovati quasi a Fasano e visto che c’era una fiera da quelle parti ci siamo fermati un’oretta anche per mangiare.
Ormai ostaggio delle compagnie telefoniche senza internet da più di 10 giorni e senza nemmeno una prospettiva di risoluzione mi sono ridotto a guardare i notiziari in TV anche perchè mi è toccato rimanere a casa a causa dell’ennesimo malanno del pupo; da quando frequenta il nido sta portando indietro ogni genere di malattia. Di buono c’è che sto apprezzando la programmazione di Mediaset Gallery che oltre ogni mia aspettativa propone ottimi telefilm e alcuni film passabili. Certo molta è roba vecchia ma tutto sommato per 8 euro al mese ne vale davvero la pena. Penso che tutto sommato il digitale terrestre non sia poi quella presa per il culo che immaginavo, anche se da qui a sopprimere la TV analogica in poco tempo ce ne passa; già immagino tutte le vecchiette che non potranno più guardare la Corrida con meno di due telecomandi e duecento euro di spesa vedremo come andrà a finire. Io intanto ne ho approfittato per farmi una cultura su MHP,Zapper,Irdeto per capire quale fosse il modo migliore per spendere 100 euro.
Un mese e mezzo fa decido di fare un downgrade dell’ADSL che paradossalmente(misteri dei gestori italiani) mi incrementa la banda da 4 a 7 Mbit/s e mi porta a risparmiare 10 euro/mese da destinare a Mediaset Premium, in particolare ai nuovi canali digitali Mya, Joy e, sopratutto, Steel. Costo dell’operazione -3€/mese che in un anno compensano i costi (avrei voglia di fare una chiacchierata con Bersani in proposito) del downgrade.
Tutto bene? Ma quando mai!!! Come immaginavo a dispetto delle rassicurazioni del call center, non solo ci hanno messo 50 giorni per fare il passaggio ma da quattro giorni non funziona niente. O meglio non ha funzionato niente per qualche ora, perchè adesso, in realtà, il mio fido router dlink si connette si, ma ad Alice che, pure non invitata, mi presenta la sua pagina di benvento, qualunque cosa facciasulla porta 80, e mi invita a completare la registrazione dell’ADSL. Ovviamente il call center non ha alcuna idea del perchè succeda questo, anzi ho il sospetto che i poveri operatori, non addestrati alla bisogna, e abituati ad avere a che fare con gli utenti più strampalati pensino che io abbia impostata la pagina iniziale del browser con Alice e dunque non hanno capito niente. Ad ogni modo a loro la pratica risulta ancora in lavorazione e quindi mi sa che mi tocca aspettare anche se credo che se vado ad impostare i dati corretti nel router mi metterei tranquillamente a navigare con Alice.
Intanto noto una leggera crisi da astinenza da Internet, non posso leggere i miei quotidiani online (fra un po’ esco a comprare il corriere ma non è la stessa cosa), non posso leggere i pochi blog intelligenti, non posso risolvere un dubbio cercando su Google, non posso leggere la mia posta elettronica e non posso leggere i newsgroup; in una parola mi sento tagliato fuori dal mondo ed è una sensazione sgradevolissima. Altro che rivoluzione del cellulare, non riesco più ad immaginare di poter vivere senza internet. non vedo l’ora che le tariffe di connettività wireless, comincino a picchiare (lo spero con l’avvento del Wi-Max) per comprarmi un eee dell’Asus a cui spero prima o poi aggiungano un hard disk vero (il monitor ridicolo l’hanno sistemato mi pare), capisco il risparmio energetico, ma un SSD da 4Gb è ridicola meglio un disco da 2,5″ da 160 che tanto lo spazio c’è o al limirte un disco da 60 come quello nell’iPod. Comunque quell’aggeggio è stupendo.
Ah dimenticavo per postare questo messaggio ho riesumato un vecchio modem analogico 56k e un accout free che non usavo da almeno tre anni, mio dio quant’è lento!!!
Dico la mia su queste elezioni politiche. Nei giorni scorsi ho discusso con Sandro circa il cosidetto “voto utile”. Bene tralasciando per un momento il fatto che questa legge elettorale andrebbe subito riformata in senso proporzionale (ma tanto non lo faranno mai, avevo ragione pure a quel cazzo di referendum vaffanculo) il risultato di queste elezioni ha dimostrato che il concetto di “voto utile” è una solenne cazzata. Se pure volessimo fregarcene del fatto che non si può considerare democratico un voto, di fatto, “contro”, che forze politiche che nel paese rappresentano una notevole percentuale di cittadini non trovino rappresentanza in parlamento è sinonimo di due cose. In primo luogo questa è una legge elettorale da cancellare totalmente e immediatamente (altro che bipolarismo, europeismo e altre stronzate che finiscono per ismo), in secondo luogo bisogna SEMPRE votare quello che si ritiene possa più o meno rappresentarci, questo è l’unico voto utile possibile. Se ci sono dei cittadini che si sentono rappresentati dalle tette di una pornostar (credo fosse il 1987, che bei tempi…) che la votino e, sopratutto, gli sia data una possibilità di delegare il proprio rappresentante in parlamento.
I giornata nazionale di G.A.I.A.
Dal discorso del Presidente della Repubblica a reti unificate
– Oggi si festeggia, per la prima volta, la giornata nazionale di G.A.I.A. Come tutti sapete mai avremmo immaginato dieci anni fa che da un evento potenzialmente catastrofico potesse nascere una grande opportunità di rinascita per il nostro paese. Il pareggio alle politiche del 2008, che aveva portato le principali coalizioni ad avere una maggioranza incrociata nelle due camere e che fu causato da una legge elettorale immaginata per una situazione politica diversa, unito alle agitazioni nelle piazze per una crisi economica strutturale che non potevamo ormai più nascondere sotto il tappeto ci stava catapultando ad una catastrofe politica ed economica peggiore di quella avvenuta in Argentina nei primi anni del secondo millenio. Il fallimento dell’Italia, tuttavia, avrebbe decretato uno squilibrio economico dell’intera area del mediterraneo, creando un cancro nel tessuto politico dell’Unione Europea oltre che una porta d’accesso per i terroristi intenzionati a distruggere la way of life occidentale. Ancora una volta, però, gli USA ci sono venuti in soccorso sperimentando da noi per la prima volta G.A.I.A. Grazie ad un’apposita risoluzione delle Nazioni Unite in Italia si sarebbe creato, dunque, un nuovo soggetto politico nato dalla fusione delle principali colazioni esistenti e si sarebbe potuto formare così un nuovo governo; ma dato che a causa della situazione politico-sociale dell’epoca non sarebbero stati possibili accordi post-elettorali fu deciso che a capo del governo italiano sarebbe stato messo G.A.I.A.(Governo Assistito da Intelligenza Artificiale). Per la prima volta veniva rivelata al mondo dell’esistenza di un’IA senziente, realizzata al M.I.T. di Boston e in grado di prendere addirittura le redini di un paese. L’esperimento sarebbe dovuto durare pochi mesi, il tempo di creare una legge elettorale super-partes e di realizzare alcuni provvedimenti urgenti sulle politiche del lavoro necessari a placare gli animi di coloro, ormai sempre di più, che pur lavorando 10 ore al giorno non riuscivano ad arrivare alla fine del mese. Com’è noto G.A.I.A. fece subito un buon lavoro modificando con pochi provvedimenti mirati il sistema economico del nostro paese impedendo di fatto la realizzazione di micro imprese sostenute, in pratica, da aiuti di stato e dallo sfruttamento dei lavoratori e favorendo grossi agglomerati sia nel settore industriale che terziario con dei provvedimenti di detassazione legati ai risultati economici e alla riduzione della precarietà del lavoro. Dopo i primi tre mesi, con furibonde proteste di piazza da parte dei piccoli imprenditori spallegiati dal Nuovo Partito Liberista, proteste che stavano per far abbandonare il progetto G.A.I.A., furono rese note le prime stime dei risultati economici per il successivo triennio. I calcoli economici davano ragione ai provvedimenti presi dall’IA che intanto, dopo un anno aveva terminato il suo mandato facendo approvare in parlamento una nuova legge elettorale proporzionale simile a quella abrogata nel 1993 ma con delle modifiche tali da premiare le coalizioni pre-elettorali. A questo punto il M.I.T., visto il successo dell’esperimento, e, probabilmente, l’impossibilità di replicarlo su una scala così vasta convinse il governo U.S.A. a chiedere alle Nazioni Unite una proroga del progetto G.A.I.A. Dal canto loro la vecchia classe politica italiana, ormai deresponsabilizzata, era ben felice di cedere il passo mantenendo i privilegi, a parte i pochi detentori di interessi particolari che si opposero strenuamente in nome della libertà e i soliti contestatori estremisti che vedevano con il fumo negli occhi la possibilità di delegare il potere esecutivo ad una macchina e prospettavano un funesto futuro. Per fortuna il progetto G.A.I.A., grazie alle pressioni dell’ONU e questa volta con una modifica alla Costituzione voluta quasi all’unanimità dal parlamento italiano, fu prorogato per altri nove anni. In questi nove anni G.A.I.A. ha finalmente risanato il nostro paese approvando leggi per finanziare la ricerca e destinando a ciò il 35% del PIL e grazie ai piani di sviluppo finanziati dal governo il 90% delle fabbriche sono state riconvertite alla produzione di automi, dotati di IA non senziente, utilizzati per sostituire la forza lavoro umana riducendo i costi e aumentando la produttivita, creando così una ricchezza misurabile in un incremento del PIL del 40% su cinque anni; ricchezza che è stata riutilizzata in investimenti tecnologici e miglioramento della qualità della vita. Il parlamento ha, in questi giorni, votato una nuova modifica alla costituzione decretando come capo del governo sine die G.A.I.A. e i suoi eventuali aggiornamenti stabili fermo restano le elezioni per il rinnovo del Parlamento ogni cinque anni e del Presidente della Repubblica ogni sette che assume anche il titolo di portavoce del primo ministro. Il Parlamento ha inoltre fissato nel 13 aprile la giornata nazionale di G.A.I.A. Visto, dunque, il mio nuovo ruolo di portavoce del premier, sono dunque onorato di annunciare che grazie alla nuova generazione di automi senzienti, sviluppati in segreto da G.A.I.A. e controllati direttamente da lei, nei prossimi cinque anni aboliremo definitivamente il lavoro obbligatorio per il sostentamento e istituiremo un bonus per ogni cittadino italiano che gli permetterà di vivere dignitosamente dedicandosi ad attività più nobili del lavoro retribuito. I fondi per tale rivoluzione sociale saranno derivati dall’incremento della produttività e dalla possibilità di impiegare i nuovi automi in settori prima impensabili (ospedali, pubblica istruzione, amministrazione…) e dal ritorno economico derivante dallo sfruttamento industriale nei nuovi brevetti registrati da Gaia in persona… –