Samantha Power volontaria assistente agli esteri dello staff di Obama, premio Pulitzer e Professoressa ad Harvard è stata costretta a dimettersi dopo che una sua dichiarazione in cui definiva l’ex First Lady, Hillary Clinton, “un mostro” durante un intervista ad un giornale scozzese è stata riportata sullo stesso quotidiano. La Power non si è nascosta dietro ad un dito, non si è giustificata affermando di essere stata fraintesa, non ha cercato di sviare dicendo che il wisky della Pensylvennia e migliore di quello scozzese, si è semplicemente scusata con Hillary Clinton e si è dimessa. La sua posizione nello staff di Obama era di grande rilievo (il fatto che fosse volontaria non significa assolutamente nulla) e le avrebbe concesso di entrare nell’ala Ovest della Casa Bianca nel caso Obama fosse eletto. Io in linea di massima non apprezzo granche il modo di fare politica in USA ma su questo aspetto sono encomiabili; i nostri poltici fanno delle dichiarazioni abnormi, affermano cose che fanno accapponare la pelle, trasformano la discussione politica in becero tifo da stadio ma mai, mai nessuno si è scollato dalla poltrona dove aveva appoggiato il culo dopo aver fatto una sparata, al massimo è stato frainteso o è stata un’esagerazione dei giornali. Un’altra differenza sostanziale fra la politica italiana e quella USA riguarda le persone; tralasciando i candidati veri e propri che vengono scelti in maniera “politica” da parte dei partiti e delle lobby (un po’ come da noi) lo staff di cui i candidati (non solo alla presidenza) si circondano ha dei curriculum da fare paura. Qui da noi ci sono solo ignoranti (e molte inchieste televisive lo hanno dimostrato) con la laurea(quando ce l’hanno) presa per corrispondenza che hanno il coraggio di polemizzare con scienziati e premi Nobel di argomenti di cui non sanno nulla.
Ad ogni modo il candidato dei democratici sembra essere Obama e francamente dubito che McCain sia in grado di contrastarlo nella corsa alla presidenza e devo dire che il personaggio in questione per quello che ho letto comincia a piacermi, spero di non dovermi ricredere. Chissà se gli americani sono davver pronti per il primo presidente di colore.
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