Era più o meno il 1989, avevo circa 16 anni; i miei erano via, mio nonno viveva da noi dopo aver avuto un infarto e l’impianto di un pacemaker, lui come al solito si era addormentato in cucina con la testa sul tavolo guardando in TV pochi minuti del Maurizio Costanzo Show (quando si addormentava gli cadeva sempre la testa sul tavolo sbattendo anche rumorosamente ma non si svegliava, quando è morto pensavamo si fosse addormentato). Io nella mia stanza in penombra, tetra l’atmosfera, ero seduto alla mia scrivania, la stessa da dove scrivo ora, smanettavo davanti al C=64: cercavo, ricordo, di catturare un immagine da un videogioco ma non avevo azzeccato i colori. Stavo ascoltando Ophelia di Guccini dall’album Due Anni Dopo del 1970… poco fa la stavo cantando a mio figlio che rideva.
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