Dopo la notizia di un imminente possibile attacco al giappone da parte di astronavi aliene ostili (vedi Allarme UFO), evidentemente, il governo giapponese ha incaricato la Japan Science and Technology Agency (JST), di stimare i costi per la costruzione di una forza d’attacco costituita da Mobile Suit da combattimento al suolo prendendo spunto dall’RX-78 Gundam. I risultati, che sono riportati nel sito Science Portal facente capo alla JST sono chiari. E’possibile costruire un mobile suit al costo di soli 730 milioni di dollari escluso l’armamento, molto meno di un bombardiere B2. Il mobile suit sarebbe alto 18 metri e non sarebbe in grado di volare. Il suo sistema principale sarebbe governato da un supercomputer IBM Blue Gene e i materiali di costruzioni non sarebbero la lega di Gunadrium, frutto della fantasia di Tomino, ma una speciale lega di alluminio. Il robot sarebbe spinto da sette motori General Elettric, gli stessi usati negli elicotteri d’assalto Apache e da 30 servo motori da 400 Kw per le varie articolazioni. Uno dei problemi più grossi, secondo lo JST, sarebbe tuttavia il peso del robot che con le sue 43 tonnellate sprofonderebbe ad ogni passo a meno che non si appoggiasse ad una base piramidale. Per ovviare all’inconveniete la JST ha progettato un design con più zampe denominato Hallucigenia 01.

Tata NanoIn questi giorni al salone dell’automobile di Nuova Delhi è stata presentata niente meno che da Ratan Tata l’auto che dovrebbe rivoluzionare il concetto di mobilità nei paesi emergenti: la Tata Nano. Ora quest’auto ha scatenato un vero e proprio caso mediatico con tanti commenti cretini da parte dei vari sedicenti esperti che davvero non se ne può più.
Ora il concetto di automobile dalle nostre parti non è molto legato alla mobilità. Per noi italiani e più in generale nella parte ricca del mondo, l’auto è ormai considerata uno status symbol e deve avere certe caratteristiche. Poi il marketing ci fa credere che siano indispendabili le cinque stelle euroncap, e scarozzare un bambino magari in una vecchia Panda è considerato tentato omicidio colposo con l’aggravante della giovane età. In realtà mio padre da piccolo aveva una NSU Prinz 4L: serbatoio anteriore, trazione posteriore, motore di 598cc per 30 Cv e una velocità massima di circa 110Km/h. Io ci sono cresciuto dentro quella macchina e non ricordo di essere mai morto eppure dubito che avrebbe passato un qualunque moderno crash test. Fra l’altro ho personalmente avuto per qualche anno una Panda 30 con simili caratteristiche e sono sopravvisuto pure a quella. QUal’è (si lo so che la maestra dice che non ci sta l’apostrofo ma sbaglia) il punto? Il punto è che un’automobile con caratteristiche simili alla Tata Nano è una manna dal cielo per tutti i paesi in via di sviluppo visto il costo di 2500 dollari e potrebbe cambiare l’economia di molti centri come fece la Fiat 500 da noi o la Ford T in USA. Ora sento i vari ambientalisti dire che una macchina che, potenzialmente, potrebbe essere acquistata da un miliardo di persone ciporterebbe ad un incremento enorme dell’emissioni di gas tossici (quali gas, quanto sarebbe l’aumento e quali sarebbero i danni per l’ambiente ci viene tuttavia celato e comunque perchè agli indiani o a Ratan Tata dovrebbe fregare qualcosa non è dato sapere), poi i propritati di orrendi SUV che si preoccupano della sicurezza dei poveri indiani dicendo che il serbatoio anteriore potrebbe esplodere in caso di urto o peggio e infine queli che si preoccupano, giustamente, delle condizioni di lavoro degli operai delle fabbriche che producono la Tata (che adesso stanno strumentalmente manifestando) ma che pensano a dove vengono assemblate le auto dei vari blasoni e non si preoccupano delle condizioni di lavoro di quelli che producono i tanti manufatti importati dalla Cina e rivenduti a costo centuplicato dalle nostre aziende. Ovviamente se la Nano dovesse arrivare da noi io non la comprerei mai, ma solo perchè per entrare nel nostro mercato dovrebbe avere una serie di accessori inutili e tanta elettronica e si distorcerebbe il concetto di auto semplice facendo lievitare il prezzo ad almeno 4500 Euro. Poi però siamo tutti a lamentarci che le macchine costano care.

Tornato dalle ferie trovo in ufficio una situazione peggiore del previsto, una settimana d’inferno. A casa, invece, è la settimana in cui togliere l’albero di Natale da restituire all’IKEA in cambio del famoso buono acquisto (vedi Tremate le feste son tornate). E’ l’ultima volta che per Natale decido di utilizzare un albero vero, lo giuro!!! Ho aghi di pino, o meglio Picea Omorica, sparsi per tutta la casa e sono sicuro che ne avrò fino al prossimo Natale, abbiamo spazzato la casa cinque volte e ho, personalmente, intasato due volte la scopa elettrica ma quei maledetti continuano a spuntare da ogni dove. Fra l’altro visto che stavamo pulendo ho spostato un tappeto di bambu che è li da quando abbiamo comprato casa per pulirci sotto e sostituito due quadri che non mi erano mai piaciuti ma che erano li appesi provvisoriamente da tre anni. In pratica ho lavorato molto più che se fossi a lavoro :-)

Intanto il pupacchiotto cresce e ha cominciato a mangiare le pappine scoprendo un nuovo mondo di sapori e svuotando piatti e barattoli di omogenizzato di frutta. Ai tempi miei si mangiava quel che capitava e personalmente ho ingurgitato tonnellate di cervello di bovino e sono felicemente qui a parlarne, adesso non so nemmeno se sia legale venderlo. Per lo svezzamento, nel 2008, bisogna seguire un programma ferreo, come se gli esseri umani fossero mutatti in 30 anni, e per evitare l’insorgere di allergie bisogna somministrare i cibi uno alla volta e secondo un certo ordine… ma vaffanculo va… se fosse per me gli farei provare il salame piccante e la nutella. Mia mamma si è offerta di tenere il piccolo piuttosto che farlo andare al nido, certo economicamente mi coverrebbe anche, ma proprio non capisce che i nonni devono fare i nonni e viziare i nipoti e non possono farlo tutti i giorni; no per lei è solo mancanza di fiducia e io uno stronzo ingrato (che poi è pure vero). E mentre io rifletto su cosa fare con mia madre se, cioè, tentare di farla ragionare o mandarla affanculo, i centri commerciali che frequento ormai come una seconda casa mi informano amorevolmente che sta arrivando il Carnevale.

Da un paio di giorni sto attraversando una fase di pessimismo, dovrei controllare i bioritmi non lo faccio da quando guardavo “I Ragazzi del Computer” e copiai un floppy disk da 5 e 1/4 sul vecchio drive compatibile C=1571 contenente un programmino per C=64 totalmente in basic per il calcolo dei bioritmi; fino ad allora non sapevo assolutamente cosa diavolo fossero e devo dire che anche dopo non me ne è mai fregato niente. Da dove spuntano i bioritmi, ah la mia fase negativa. Troppo lavoro forse o il mio caratteraccio che me lo fa pesare, più probabilmente, ma oggi pensavo a come si è evoluto il concetto di famiglia nel nostro “bel” paese. Non voglio andare troppo indietro, diciamo ai tempi dei miei genitori c’era un papà che lavorava per mantenere la famiglia, una mamma casalinga e due-tre figli che crescevano sereni a casa accuditi amorevolmente. Poi vennero i divorzi e le famiglie distrutte, parlo di metà anni ’80, poi le famiglie allargate metà anni ’90, oggi? Oggi se si decide di mettere su famiglia difficilmente si sceglie il matrimonio e quando lo si fa è una scelta molto più matura e consapevole perchè, fra l’altro, sempre più spesso arriva in tarda età. Il problema è che tutte le tutele sulla famiglia mal si adattano ai cambiamenti di una società in evoluzione; tutt’altro, le leggi in materia sono fatte per un modello di famiglia, che praticamente non esiste più, che è quello dei miei genitori. Solo che da allora di acqua ne è passata sotto i ponti. Negli anni c’è stata una evoluzione delle opportunità femminili nei campi una volta a totale appannaggio degli uomini ma questa acquisizione di “diritti” è stata colpevolmente trasformata in un ammortizzatore sociale. Oggi vuoi per un accrescersi dei bisogni ma sopratutto per una perdita del potere di acquisto dei salari semplicemente, chi appartiene al modello di famiglia di mio padre si ritrova alla soglia della povertà. Chi è tutelato? Chi i diritti gli ha ormai acquisiti ed ormai è vecchio e spesso rincoglionito; una donna che lavora, per esmpio, non ha alcun aiuto da parte dello stato quando ha un figlio, qualche mese di maternità, un relativamente breve periodo di allattamento e poi? Poi molti ricorrono alla famiglia, mamme, zie, nonne per accudire i pargoli e tornare “serenamente” a lavorare; altri che non hanno questa possibilità o che decidono che i parenti non potranno mai dare nessun tipo di educazione ai propri figli devono rivolgersi agli asili nido. Ma esistono asili nido statali? Esistono asili nido aziendali? Ci sono aiuti sotto forma di sgravi fiscali per pagare la retta di un asilo nido? La risposta a tutte e tre queste domande è sostanzialmente: no. (O meglio quello che c’è è altamente insufficente il che, alla fine, fa lo stesso). Lo ammetto, sono alla ricerca di un nido per il cucciolo per quando la mamma terminerà le ferie, ma la cosa non mi fa affatto piacere. Del resto, a chi il post dovesse sembrare leggermente interessato, ricordo che il sito è mio.
P.S. Non ci credo lo stesso ma nell’immagine il mio bioritmo, calcolato su Yahoo, la curva verde rappresenta il ciclo emotivo (sentimenti emozioni) :-)


No non è l’ultima hit degli Squallor come questa foto non è un fotomontaggio. Tutto è solo per mostrare l’ultimo inutile fantasmagorico acquisto votato allo sfrenato consumismo, made in IKEA, mentre Pierpaolo cerca di schivare i taxi gialli. Ecco la, ormai famosa, gigantografia di Time Square. Perchè continuo ad appendermi in casa quadri e foto di posti che fan venire una tremenda nostalgia è un masochistico, profondissimo, mistero.