Mio nonno raccontava cose mirabolanti degli italiani ai tempi della guerra e della resistenza partigiana. Il cibo razionato, i rastrellamenti, le fughe in mezzo alle montagne (mah i miei stavano in Puglia ma tant’è), la fame nera… certo che o mio nonno raccontava cazzate o gli italiani devono essere cambiati… e molto.
Ieri ci ho messo un’ora e mezza per arrivare a lavoro e quel che peggio oggi ci ho messo altrettanto per ritornare a casa tutto ciò per colpa di pesanti rallentamenti stradali imposti dagli autotrasportatori in sciopero. Ora per me questo è un piccolo disagio, una perdita di tempo, certo li per li avrei voluto stirare qualcuno dei simpatici manifestanti, ma a pensarci bene, qui seduto sul mio divano, col bambino che dorme e non frigna, tutto sommato hanno ragione e non fanno altro che scioperare; il problema reale e che per qualche rallentamento e uno sciopero che ad oggi dura da due giorni l’intero paese è in preda a disastri da post-bomba. Ortofrutta introvabile, il latte non arriva più ai supermercati e già da stasera gran parte dei distributori di benzina erano chiusi per esaurimento scorte e nei pochi aperti c’erano chilometri di auto incolonnate. Se lo sciopero continua ancora qualche giorno si fermeranno i mezzi pubblici e chiuderanno gran parte delle fabbriche per mancanza di approvvigionamenti e pezzi di ricambio.
Nota(1) per eventuali stati canaglia per annientare l’Italia basta forare le gomme ai TIR.
Nota(2) oggi ho capito cosa pensava Go Nagai quando bloccato nel traffico s’inventò il prototipo ideale di Mazinga Z
Lunedi 10 dicembre al museo della storia dei Computer di Mountain View in California si festeggeranno i 25 anni della macchina che ha portato quell’oggetto alieno che era il computer nelle case delle famiglie aprendo le porte alla diffusione dei personal computer dagli anni ’90 fino ad oggi.
Il 10 dicembre 1982 veniva presentato il Commodore 64!!!
Oggi quell’ammasso di circuiti in uno chassis beige farebbe ridere, in quanto a capacità di calcolo e immagazzinamento, un qualunque cellulare di fascia entry level ma negli anni ’80 i suoi 64 kbyte di memoria, joystick, Datasette, Commodore 1541, stapanti ad aghi con interfaccia Centronics ne facevano una delle macchine più potenti e versatili presenti sul mercato. La possibilità di usare cartucce di espansione, far girare i primi fogli di calcolo e i primi word processor aggiunta agli innumerevoli titoli di videogames dalle musiche ipnotiche e mai dimenticate rendeva il C=64 il sogno nemmeno tanto proibito di tutti i ragazzi degli anni ’80 e i suoi costi, tutto sommato abbordabili, hanno contribuito alla diffusione della macchina in tutto il mondo con 17 milioni di pezzi venduti. Oggi nei mercatini di retrocomputing c’e’ una compravendita di C=64 da paura ed è possibile acqusitarne uno “nudo” a una cinquantina di euro e se convinco la mia 1/2 a tenerlo in salotto come pezzo di arte moderna non è detto che non ne ricompri uno. Beh che altro dire ieri sera mi sono regalato una Playstation 2 visto che i prezzi sono scesi a livelli accettabili e l’offerta di giochi è effettivamente vasta (per ora lascio la PS3 o il Wii a chi ha bisogno di un Nokia N95 per telefonare a mamma e dire di buttare la pasta) e spero di trovare finalmente un gioco che mi prenda almeno la metà del vecchio Aztec Challenge per C=64.
E’ stato rinviato il lancio dell’Atlantis per un problema ad un sensore di pressione dell’idrogeno dei serbatoi esterni, dovrebbe portare su il modulo Columbus un laboratorio scentifico per la ISS sviluppato dall’ESA. Non ero ancora nato per vivere i tempi della corsa allo spazio e sopratutto per guardare la mitica diretta dello sbarco dell’uomo sulla Luna ma ho seguito fino ad oggi il programma Space Shuttle dal’STS-1 col primo volo del Columbia nel 1981 fino ad oggi passando per il disastro del Challenger del 1986 che colpì me bambino molto più dell’esplosione del reattore nucleare a Chernobyl di pochi mesi dopo. Ricordo di aver raccolto tutti i ritagli di giornale dell’epoca, dovrei anche averli da qualche parte… Fu un brutto colpo quell’incidente proprio quando lo Shuttle sembrava aver risvegliato la corsa allo spazio. Adoro quel vecchio ferro da stiro spaziale, l’idea di una navetta riutilizzabile in più missioni e non un modulo usa e getta e le due configurazioni diverse per il decollo e il rientro mi hanno da sempre colpito e ci sono rimasto molto male quando ho mancato il “Return to flight” del 2005, dopo lo stop per l’incidente al Columbia, per pochi giorni ma purtroppo non potevo rinviare il viaggio in Florida.
Vabbè se tutto va bene mi guardo domani il lancio dell’Atlantis in TV visto che ormai gli Shuttle hanno i giorni contati dato che pare andranno in pensione nel 2010 sostituiti dall’Orion.
Skype, Forum, ICQ, registrazioni a vari pseudo-social network fatte giusto per curiosità… insomma da qualche giorno ho scoperto di aver bisogno di crearmi un avatar e mi sono ricordato una delle tante e-mail di cazzate che si ricevono e si leggono velocemente si parlava di un generatore di avatar Simpson-style… beh il sito è http://simpsonizeme.com/ ed effettivamente fa quel che promette trasforma una tua foto in un immagine “simpsonizzata” che con qualche piccolo ritocco è quasi perfetta. Io naturalmente mi sono lasciato prendere la mano e da crearmi un semplice avatar con qualche tocco di Gimp mi sono fatto una splendida foto di famiglia :-)
Adoro i gadget inutili, credo di averlo già detto ma mi ripeto, tanto sono a casa mia. Dopo una settimana ai lavori forzati come a tutti mi piace rilassarmi nel week-end ed è in questi momenti che preso da una frenesia di shopping alternativo e colto dal raptus del consumismo fine a se stesso mi reco in quei posti dove so di poter trovare, con un po’ di fortuna, quegli oggetti di cui non conoscevo l’esistenza ma da me tanto agognati. Una delle classiche tappe e di questi viaggi della speranza è LIDL, la famosa catena di “supermercati” tedeschi con una filiale a una trentina di chilometri da casa mia (30 Km ai più sembreranno tanti per andare al supermercato ma questa è un’altra storia). Ora giunto a LIDL dove sapevo esserci in offerta, a poche decine di euro, un’autoradio, di cui si narra che inserendo le giuste cialde sia in grado di fare un ottimo espresso da bar, vengo colto dalla delusione vedendo che l’articolo era terminato e proprio quando la delusione sta per tramutarsi in sconforto cosa ti vedo in una cesta… dei Picooz… ora qualcuno certamente dirà cosa cacchio sono i Picooz… beh fino a ieri non lo sapevo nemmeno io ma il Picooz è il nome commerciale di un meraviglioso modellino di elicottero radiocomandato di una quindicina di centimetri a batteria ricaricabile in grado di volare davvero!!! Ora da bambino, quando esistevano la macchinine filocomandate una cosa del genere (magari con una minitelecamerina ;-)) era il mio sogno proibito… oggi dopo una ventina d’anni il sogno si avvera e ovviamente non potevo lasciarlo nel cestone e l’ho comprato. A casa, poi, ho scoperto che il giocattolino è persino più divertente di quanto immaginassi e oggi pomeriggio torno a LIDL sperando che ce ne siano ancora… ne voglio regalare uno ad un amico, prossimo spot LIIIDDLL: Regala un Picooz ad un amico :-)