Aprile tempo di elezioni. Uno contro l’altro i due poli opposti e complementari si battono alacremente per scegliere chi deve sedere sullo scranno del vincitore, chi deve governare un paese fatto di vecchi giovani e giovani vecchi, un paese di ipocriti e bugiardi, un paese dove ha ragione sempre chi la spara più grossa. Insulsa la campagna elettorale con un finale divertente e surreale che segna l’inizio della primavera… no… non la primavera per un’italietta all’amatrisciana ma proprio quella metereologica. Arrivano finalmente dopo un lungo e malinconico inverno le belle giornate e qualunquisticamente penso che tanto sono tutti uguali e alla fine, al limite, è una questione di simpatie e che in ogni caso fra pochi mesi me ne andrò a mare, che si appresta un lungo periodo di ponti nel week-end e che questa estate farà un giro nel nord Europa.

Da un po’ di tempo non guardo più la TV. Non per essere snob o anticonformisma è solo che non ne ho il tempo e quando ce l’ho preferisco guardarmi un film o qualche episodio di un telefilm o un anime in DVD. Quindi non guardo praticamente più la tele e le notizie leggo su internet o le ascolto alla radio. Prima mi capitava sopratutto a cena di guardare qualche stupida trasmissione di quelle che vanno tanto di moda adesso, i cosidetti \”reality show\” fattorie, isole, case, ospedali mia madre non se ne perdeva/perde una. E’ facile sparare a zero sullo squallido ciarpame televisivo attuale specie quando mi capita di guardare una vecchia trasmissione trasmessa prima che io nascessi e osservare come la regia, i tempi, i testi, tutto era studiato nei minimi dettagli e nulla lasciato all’improvvisazione di attoruncoli da recita parrocchiale. Tuttavia il seguito di alcuni personaggi lascia pensare che tutto sommato la Tv va in contro agli esatti desideri della gente e che dunque il problema sia da ricercare da un’altra parte. In verità non penso nemmeno che il mondo sia popolato da cretini, almeno non come le percentuali di acquirenti di .mid per cellulari ad un euro l’uno lascerebbero presagire, dunque deve trattarsi di una concausa. La Tv va in contro alla gente che alimenta lo squallore della TV come un cane che si morde la coda. Sembrerebbe quindi che la mia scelta forzata di non guardare la TV sia alla fine una panacea per i mali del mondo. Eppure non penso nemmeno che sia così, come non credo che non debba esistere il ciarpame televisivo. La TV è uno strumento potente, più potente di internet perchè unidirezionale e non dispersivo, permette di far passare informazioni senza stancare più di tanto l’interlocutore, ha consentito di unificare il nostro paese che senza la TV adesso parlerebbe almeno quaranta dialetti diversi e avrebbe differenze culturali tali che il tizio della regione accanto ci sembrerebbe alieno esattamente come se vivesse in un altro continente, la televisione ha permesso la globalizzazione, quella globalizzazione che nella sua migliore accezione ci permette di conoscere culture diverse e integrarne quello che ci sembra meglio. Mi piace guardare la Tv, anche il ciarpame, vedere donne sguaiate e di mezza età sculettare come fossero carine e nel fiore degli anni può anche far svoltare una giornata…

Nuovo album di Vinicio Capossela e primo concerto del 2006. Converto magnifico peccato che si gusti peggio da seduti anche se i posti erano praticamente in prima fila.

Che dire, ‘Ovunque Proteggi’ lascia impressionati per la ricercatezza dei suoni anche se probabilmente non è all’altezza di ‘Canzoni a Manovella’ ma il concerto è stato il più bello dei tre che ho visto di Capossela. Era in gran forma e le coreografie dei vari pezzi veramente eccezionali come anche i travestimenti. Magnifico il minotauro e bellissimo il teatro d’ombre. Capossela ha suonato tutti i pezzi del nuovo album anche se ha usato ‘Al colosseo’ per presentare la band (e ha fatto bene, secondo me è il pezzo meno bello dell’album), poi al solito, ‘Maraja’, ‘Con una rosa’, ‘il ballo di San vito’,’Camera a sud’. Pubblico tiepido ma credo sia colpa del target da teatro; al concerto di Bisceglie dell’anno scorso era fin troppo caldo…

Intorno al 1998 arrivarono in Italia le prime connessioni ad internet “free”, inteso come paghi solo lo scatto telefonico per collegarti ad internet. Non voglio fare quello che “ai tempi miei…”, anche perchè stiamo parlando del ’98 mica del ’44, però è opportuno ricordare che prima della banda larga, prima del free intenet, prima della disastrosa new economy navigare su internet costava un fottio e decisamente non era alla portata di tutti… Tante parole si sono sprecate per dire che oggi rispetto ad allora, su internet il rumore è molto più alto del segnale e che la maleducazione degli utenti/utonti la fa da padrona, opinioni queste di chi è arrivato ad internet attraverso un percorso che parte dai primordi delle comunicazioni telematiche, opinioni rispettabilissime e persino condivisibili se non fosse che il pioniere ha senso se c’e’un terreno da conquistare, se non fosse che se pure la quantità di rumore è cresciuta in maniera spropositata insieme ad esso è aumentato il segnale. Oggi gli utenti di internet, non sono più solo tecnici, smanettoni e sfigati brufolosi e solitari ma, insieme ai maleducati e ai rompiscatole ci sono professionisti di ogni settore che forniscono il proprio contributo non più alla “comunità internettiana” ma all’intera umanità. La comunicazione, oggi, passa inevitabilmente per internet che non è un canale di trasmissione monodirezionale e i cui contenuti non possono essere imposti e manovrati ma sono spesso frutto della collaborazione di persone con diverse culture e sensibilità. Tutto questo porta inevitabilmente ad un marasma di informazioni spesso anche contradittorie; la rete, tuttavia, tende ad autocorreggersi e in genere le notizie false sono facilmente riconoscibili quando non vengono eliminate entro poche ore. La possibilità di rendere disponibile a tutti una realtà non edulcorata, tuttavia, fa paura a un sistema che quella realtà ha sempre tentato di filtrare secondo i propri bisogni e che ormai si è reso conto del pericolo di una rete libera. ogni giorno si sentono iniziative volte a limitare questo o impedire quello, tutto legittimo e con intenti sicuramente rivolti a preservare la sicurezza delle persone ma ciò sta portando a dei mutamenti nel modo di concepire internet come strumento di comunicazione. Siamo pronti a cedere un pezzettino di libertà in cambio di maggior sicurezza?

Poco più di un anno fa un amico si sposava. Scelta sciocca o inevitabile arrivo di un cammino, il matrimonio, umana convenzione per sancire i risultati ineluttabili di un condizionamento genetico e culturale. Poco meno di un anno fa io mi sposavo consapevolmente conscio di scegliere una via già tracciata nei legami molecolari di questo universo. Questa consapevolezza non rende la scelta ne’ più ne’ meno drammatica o meravigliosa ma rimane sullo sfondo della vita di tutti i giorni, con le angosce e le gioie quotidiani, rafforzate o diluite dalla comunione di vite.
In realtà il matrimonio, non il convenzionale sacramento, in alcuni casi è un impegno con se stessi per migliorarsi creando la famosa somma maggiore degli addendi;in altri casi non è proprio nulla ma allora non c’e’ problema ne’ vantaggio alcuno.