Primo giorno di meritate ferie e prima di partire per Londra comincio a smaltire un po’ di arretrati e comodamente sul divano mi gusto i primi quattro OAV di Shin Cutey Honey. Mai letto il manga e neppure visto la serie degli anni ’70, naturalmente mai arrivata in Italia, ma ho ancora una volta la conferma della follia nagaiana.
Cutey Honey appare quando l’umanità ha bisogno di lei; eccola quindi a Cosple City, segretaria dell’onesto sindaco Light inconsapevole dei suoi poteri e del suo ruolo di combattente in grado di assumere qualunque aspetto. Ma quando il male si fa più prepotente, con l’aiuto del vecchio Dambei e del piccolo Chokkei, lei riacquista la memoria e si prepara a combattere le forze dell’oscurità. Cutey Honey, tuttavia non è umana, in questi primi OAV traspare appena il dramma esistenziale del cyborg che vorrebbe essere un umano, tematica probabilmente (non lo so) molto presente nei manga e nella vecchia serie TV (come del resto in moltissime opere giapponesi degli anni 70). Di sicuro impatto le trasformazioni in cui la nostra eroina rimane nuda prima di assumere una nuova identità; meraviglioso Dambei, identico a Riegel di Atlas ufo Robot, anche lui un cyborg dotato, praticamente, di tutte le più incredibili diavolerie nagaiane rubate ai giganti Goldrake, Mazinga e Getter Robot(raggi fotonici, pugni a razzo, alabarda dombei, doppio fulmine, raggio termico…). Le vacanze cominciano bene.
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