Non ero mai stato a Londra e francamente non ci sarei nemmeno voluto andare, ma i voli diretti e il low cost ti spingono a visitare posti che non si vorrebbe. Alla fine ho trovato esattamente quello che mi aspettavo: una città finta che rimane attaccata a vecchie e insulse tradizioni e sostanzialmente morta se non nella facciata.
Come in tutti i posti che ho visitato sono partito dai luoghi famosi e naturalmente pieni di turisti (italiani) per spingermi in itinerari più periferici e meno battutti alla ricerca di angoli della città particolari e vivi, ma c’erano turisti anche qui (sempre italiani). L’esperienza non è stata negativa, nonostante tutto, ma non è un posto in cui vivrei ne in cui tornare. Una cosa che mi ha colpito è il senso di sicurezza che non mi aspettavo. Nonostante sia stato abbastanza in giro in periferia, in nessun caso ho avvertito una sensazione di pericolo a parte rari casi e questo nonostante non si veda molta polizia in giro anche se probabilmente il controllo è molto discreto; anche la metro è molto tranquilla a qualunque ora e su qualunque tratta. Solo il sabato mi è capitato di incontrare ubriachi ma più che altro ragazzini che non reggono uno scotch insieme a una birra anche se in verità anche a Londra vanno di moda quelle insulse bevande colorate poco alcoliche ma molto dolci e si vendono in bottiglie da litro… Una nota sul viaggio di ritorno. Proprio in questi giorni l’MI5 (i servizi segreti britannici) ha sventato uno spietato attentato terroristico che avrebbe coinvolto una decina di aerei diretti negli stati uniti. In pratica hanno arrestato una ventina di cittadini britannici immigrati che stavano per mettere in pratica il \”terror plot\” ma non mi risulta abbiano trovato esplosivi o altro. Per questo motivo la BAA ha deciso di annullare una marea di voli da tutti gli aeroporti britannici e ha costretto i viaggiatori ad accurate perquisizioni e a lasciare nelle valige qualunque oggetto contenente elettronica e liquidi (i biberon si possono portare ma bisogna prima assaggiarne il contenuto davanti al poliziotto, non è permesso portare animali come cavie); conclusione check in chilometrici, CAOS totale, borse in calo e perdite economiche ingenti per le compagnie aeree che si stavano riprendendo… i terroristi hanno raggiunto l’obiettivo senza colpo ferire!
Sicuramente Battlestar Galactica è una delle più belle serie tv di sf mai prodotta. Mi riferisco naturalmente alla serie partita nel 2003 come remake della mitica Battlestar Galactica del 1978, di Glen A. Larson, che ha i suoi meriti ma che non è minimamente paragonabile al capolavoro di Ronald Moore. Si comincia con un pilot in due parti e una prima stagione di 13 episodi. La nuova serie ricalca a grandi linee la storia di quella a cui si ispira. Si parte dall’attacco dei cylon che colpisce di sorpresa le 12 colonie, praticamente distruggendo in un solo colpo l’intera umanità. Si salvano poco più di 40.000 persone a bordo dei vascelli più disparati scortati dalla nave da battaglia Galactica, una vecchia astronave destinata a diventare un museo militare e che proprio a casa della obsolescenza delle sue attrezzature informatiche riesce a scampare all’attacco cylon. L’unica speranza dei pochi superstiti, a questo punto, è quella di trovare la Terra, la mitica terdicesima colonia perduta. Per chi conosce la serie del ’78 quello che subito sconvolge sono i personaggi in parte stravolti. Il comandante del Galactica Adama, vive il dramma della perdita di un figlio e del conflitto col suo primogenito, Apollo, capo pilota del Galactica. Il vicecomandante, Tigh, questa volta non è nero ma un bianco ubriacone conclamato. Quello che colpisce di più, naturalmente, è il cambiamento di sesso di Scorpion/Starbuck, stesso carattere, stessa impulsività ma questa volta il personaggio è interpretato da una donna che dopo i primi episodi non fa più rimpiangere il buon Dirk Benedict della vecchia serie. Anche Boomer, il pilota di colore della serie originale è una donna e assume un ruolo molto più centrale, naturalmente appaiono nuovi personaggi come il capo Tyrel, il tenente Helo e sopra tutti il presidente delle colonie Laura Roslin. Rispetto alla serie originale il plot è molto più incentrato fra i rapporti fra i militari del Galactica e i civili delle colonie, appaino i giornalisti e si approfondice moltissimo l’aspetto religioso. Altra sorpresa sono i cyloni, non più semplici ammassi di ferraglia ma organismi semiorganici e in alcuni casi veri e propri cloni di umani che si nascondono nella popolazione sia prima dell’attacco che dopo sul Galactica. Anche Baltar il cattivo per eccellenza della serie originale qui è rappresentaato diversamente con i suoi drammi interiori e il suo senso di colpa per aver contribuito a distruggere l’umanità.
Primo giorno di meritate ferie e prima di partire per Londra comincio a smaltire un po’ di arretrati e comodamente sul divano mi gusto i primi quattro OAV di Shin Cutey Honey. Mai letto il manga e neppure visto la serie degli anni ’70, naturalmente mai arrivata in Italia, ma ho ancora una volta la conferma della follia nagaiana.
Cutey Honey appare quando l’umanità ha bisogno di lei; eccola quindi a Cosple City, segretaria dell’onesto sindaco Light inconsapevole dei suoi poteri e del suo ruolo di combattente in grado di assumere qualunque aspetto. Ma quando il male si fa più prepotente, con l’aiuto del vecchio Dambei e del piccolo Chokkei, lei riacquista la memoria e si prepara a combattere le forze dell’oscurità. Cutey Honey, tuttavia non è umana, in questi primi OAV traspare appena il dramma esistenziale del cyborg che vorrebbe essere un umano, tematica probabilmente (non lo so) molto presente nei manga e nella vecchia serie TV (come del resto in moltissime opere giapponesi degli anni 70). Di sicuro impatto le trasformazioni in cui la nostra eroina rimane nuda prima di assumere una nuova identità; meraviglioso Dambei, identico a Riegel di Atlas ufo Robot, anche lui un cyborg dotato, praticamente, di tutte le più incredibili diavolerie nagaiane rubate ai giganti Goldrake, Mazinga e Getter Robot(raggi fotonici, pugni a razzo, alabarda dombei, doppio fulmine, raggio termico…). Le vacanze cominciano bene.