Uscendo
di casa giulivo
andavo con fare quieto,
per la passeggiata partivo
com'č nel mio fare consueto.
D'un
tratto un rumore velato
di ali che l'aria hanno mosso,
e l'uccello da culo sfondato
svuotossi cagandomi adosso.
La mira era sė assai precisa,
ma il frutto di tal digestione
non fisso ma liquido usciva
e a zig-zag prese la direzione.
Stupito del guano scempioso,
che sulla maglietta pių bella,
disegnō come in un quadro famoso
il monumento alla cacarella.
La gente passatami in parte
che la comica scena assistita,
mi disse ridendo che l'arte
non ha preferenze d'uscita.
Cosė fu che una bella giornata
che voleva un ancor miglior corso,
finė in una grossa cagata
spalmata sul petto e sul dorso.
Ed ora al minimo avviso
di un altro pittore volante,
mi getto con scatto deciso
al riparo sicuro e costante.
|