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CLARK SINT
(Racconto a due scritto su it.hobby.umorismo)

Era un pomeriggio grigio, nel mio ufficio alcuni Arancioni stavano dipingendo le pareti di bianco. Il Rosso mi portò un biglietto verde con su scritto in blu che i gialli ne stavano combinando di tutti i colori, così scesi al Bar Rosa a prendere un caffe' nero.
Andai in strada ma trovai solo Marciapiede e Striscia Pedonale che parlavano di traffici, allora risalii.
Verso le sei entra nel mio ufficio una magnifica bionda, e quando me la vedo davanti per lo spavento verso anche le sette e le otto. Andò tutto a terra, tranne l'unica cosa che mi avrebbe fatto felice: il suo vestito cosi' stretto che non si capiva se era dentro e voleva uscirne o viceserva...
Era una bionda mozzafiato, mezzascosciata e mezz'ora dopo giaceva in lacrime appoggiando il busto alla mia scrivania. In quel momento avrei voluto essere duro come quel pezzo di legno, anche se c'ero quasi. Ma non dappertutto. Mi aveva rivelato che le avevano rapito il fratello più grande di lei, praticamente il Grande Fratello, e per questo aveva deciso di assumere un'investigatore privato e aveva scelto me, che da tempo ero stato privato della licenza e potevo essere classito (Si scriverebbe classificato ma ho deciso di non usare termini scurrili) anche l'investigatore privato da più tempo di quella cosina che finisce per no. (la figa no!) Apro la bionda, tolgo la porta, scosto la berta e scendo il cassetto, poi mi fermo e rifletto. Cristo ho fatto tutto troppo in fretta: Torno indietro, apro il cassetto, tolgo la berta, scosto la sedia, apro la porta e scendo con la bionda. Si' adesso andava tutto bene.Mancava solo un particolare, la prebenda:
- Cento dollari al giorno, escluse le spese. Pensate che possano andar bene? -
- Non saprei - dice lei esitante
- Sono tempi duri, pupa.Non posso permettermi di pagare di piu'! - Si commuove e fa cenno di si'. Allora andiamo, ma lentamente, perche' ho le scarpe grosse ma il cervello fino a qui.
- Andiamo fino a Sant'Ambrogio Dam...( sarebbe Sant'Ambrogio dami l'ano ma ho deciso di non usare termini scurrili) li' troveremo Mike Bongiorno e i suoi tre figli Quiz, Quoz e Quaz - dice
- Temo che menta - le dico
- E perche' mai - mi fa ma adesso lo sentivo: mentiva sapendo di mentine:
- Perche' i figli di Mike io li conosco. Adesso sono diventati grandi e si chiamano Paperino, Paper...(sarebbe paperano ma ho deciso di non nominare il culo) e Paperuno ma non sono loro i colpevoli -
- E perche'? - Paperino e' a Disneyland di Orlando e paper (ano) e' bollito da un pezzo... -
- E Paperuno? -
- Paperuno non fa male a nessuno. Non puo' essere lui -
Mi guarda incantata e approfitto per mettermi sulla faccia un'espressione da imbecille perche' non mi va di essere scambiato per intelligente da una bionda cosi' efce. (Sarebbe efficace ma ho deciso di non nominare la fica in questo racconto)
Ormai la storia si stava complicando, e, senza troppi complimenti, mi trovai ai complementari con la bionda che terminarono con un complesso, ma era solo un sogno: "Sogno o son Desktop?" mi dissi; ero desktop, nell'internet cafè dove mi aveva portato per scovare attraverso la rete i malfattori. Purtroppo non mi intendevo di reti, maglie, golf cricket o altro, pero' me la intendevo con Renato, il trans cappottato.
Fu così che andammo da Renato, per avere maggiori informazioni, e lui ce le diede ma erano solo sergenti. Ci disse l' indirizzo della banda e anche dove suonava, ma io ero stonato e mi incazzai. Lui non si scompose piu' di tanto, ma mi rifece nuovo il sedere. Decisi di rimanere calmo anch'io perche' lo conosci il proverbio: Se qualcuno te lo mette in quel posto, tu non muoverti. Potresti fare il suo gioco!. Raggiungemmo il molo, che era un cinese mulatto che ci mandò fuori di casa sua, così andammo al porto, e dopo esserci ubriacati di porto, porto a casa la bionda e decido di continuare da solo. E infatti continuai. Da solo. Perche' la bionda si era addormentata. Per la prima mezz'ora per la verita' nemmeno me ne accorsi. Io la sbattevo e lei vomitava ed io credevo che fosse una manifestazione d'affetto! Quando finalmente l'ho lasciata sul sofa' per andare in bagno a prepararmi per la notte, ho deciso di presentarmi nudo davanti a lei per tagliar corto con le presentazioni. Mi avvicino col mio coso tutto in tiro e glie lo passo sulle orecchie, poi lentamente glie lo picchietto sulla fronte finche' non apre gli occhi. Allora faccio un passo indietro col mio coso tutto ritto e aspetto. Lei lo guarda per un poco e poi mi fa:
-No, grazie, non fumo! - e cade in coma sul como', A Como. Ma come? Ero pazzo come quando resto senza pizza per un pezzo, o quando pulisco il pozzo con la pezza che puzza nella pozza e sprizza come una pazza. Dalla rabbia volevo menarle perche' menava il can per l'aia. Poi decisi di andarmene e menai via ma prima me lo menai. Come non mai. Ma l'indagine non era finita, il mio motto era prima il piacere e poi il dovere! Per quanto riguarda il piacere, mi mangiai una barretta di cioccolata, e per il dovere mi recai all'indirizzo che mi aveva fornito il trans. La banda era tutta riunita, stavano suonando una marcetta, la poverina si contorceva a ogni colpo nella sua marciscenza, ma i bruti non demordevano, in quanto deabbaiavano. Infatti tutti sanno che decani che deabbaiano non demordono. Mi gettai in mezzo a loro urlando:
- Gettate le armi! O vi metto la museruola! - Loro sbigottiti gettarono le armi; la gettata fu discreta e ne venne fuori un bel pavimento, ma i giochi erano ormai fatti, il monopoli era pieno di coca, loro in venticinque, e io da solo. Volarono botte da non vedenti, praticamente botte da orbi, io, campione di arti marziali, loro marziali nella loro marcetta, Marzia invece passava lì per caso. Alla fine li guardai soddisfatto, con un sorriso ironico, più somigliante a una paresi.
- Ditemi dov'è il Grande Fratello! - Intimai. Rispose il molo, quel cinese mulatto di cui avevo gia' fatto conoscenza:
- Son Socio Aci.- mormoro'
- Non fare il furbo e smettila di parlarmi cinese - gli ringhio in faccia
- Non cin.ci..schio, son socio ACI. - mi dice mostrandomi la tessera
- cio' un fur..gon cin..- Presi il dizionario Pacini-Battaglia in sei volumi che portavo sempre con me per qualsiasi evenienza e gli parlai per ideogrammi pure io:
- Dov'e' il Grande Fratello? - gli dissi
- Glande Flatello, la' - mi disse mostrandomi la porta. Ci andai e trovai un negro tutto nudo con un enorme membro sfoderato che mi urlo':
- Anche tu, fradello, volere assaggiare glande? eccotelo! Come sai rimasi fermo, senza muovermi secondo la mia filosofia di non fare il gioco dell'avversario, finche' quell'energumeno smise. Poi si accese una sigaretta. Mi mostro' il pacchetto:
- Fuma? -
- Fumare no, ma brucia come un dannato. - gli dico. Ormai ho capito che la' dentro non avro' le informazioni che mi aspetto. Guardo per l'ultima volta la stanza, poi prendo la porta e esco. Scendo le scale e mi rincorre un tizio vestito da terzino.
- Cosa ci fa lei qui? - gli chiedo
- Io di giorno faccio il terzino ma sono portiere di notte -
- E allora? -
- Ecco, lei non puo' prendere la porta e andare via.- Mi guardo sopra la spalla: -Accidenti. Mi scusi. Sa, io non le faccio queste cazzate. - gli dico restituendogli la porta
- E' quello stronzo che mi scrive che mi fa fare 'ste cose da pazzi. Tenga - e glie la porco. E' un brav'uomo e decido di dargli una mancia:
- e questo per le sigarette - gli dico allungandogli una bustina di Minerva. Poi vado. La citta' mi aspetta. Ormai non se ne vedeva la fine (circa come il membro del glande flatello) Il caso si faceva più intricato che Mai, ma Mai si riusci a districare perché faceva la contorsionista, il caso invece no. E fu proprio il caso che in quel momento ebbi un'illuminazione: ero alla centrale dell'Enel! D'improvviso sentii una marcetta, e capii che non poteva essere che la banda! Setacciai palmo a palmo tutta la centrale, poi stufo di camminare sulle mani, decisi di spiare da un pertugio cosa succedeva Li (Wa Ho). Il grande fratello era con Bossi e Maroni su una sedia, praticamente era legato alla sedia. Anche Bossi e Maroni erano legati a una sedia, ma per un'altro motivo. E proprio quel motivo, che la banda stava suonando, mi fece balenare un'idea, ma io sono animalista e lasciai perdere la balena. A testa spianata e con la pistola alta entrai, poi mi accorsi dell'errore, mi misi una parrucca e cominciai a far fuori la banda a pistolettate. Non volevano, perché fuori faceva freddo, ma io non sentivo pietà, solo le ragazze pon-pon riuscirono a scappare, ma il resto della banda fu sgominato!
- Ma allora non c'e' resto? - chiese la banda
- No. E' cifra tonda - dissi. Liberai il grande fratello, ma lui invece di tornare nella natura fresca e incontaminata del suo habitat naturale, rimase li. Li (wan ho) decise quindi di rimanere grande fratello. C'erano un po' di puttane, ovvero c'era un casino, quando arrivò la bionda! Usciamo. Ho bisogno di bere qualcosa. Vedo un'insegna: SALI E TABACCHI. Entro:
- Scusa, dove devo salire se voglio tabaccare? - Il barman e' un tipo tosto e mi fa:
- Qui c'e' solo caffe' alcolici e bigliardo -
- Va bene, dammi un caffe' un campari e un bigliardo freddo -
- Guardi che ci dev'essere un equivoco - mi fa
- Dammi anche quello e non rompere il cazzo - Non lo impressiono.
- Ha fatto il buono alla cassa? - mi fa
- Ma che buono e buono. Io sono un figlio di puttana. E non voglio salire! -
- No, non ha capito quella insegna intende sali e tabacchi -
- Se insegna e' una brava ragazza e non dovrebbe stare qui. - dico e mi rivolgo alla bionda:
- Sali e tabacchi. - le dico e lei mi risponde:
-E se scendo mi diverto? - ganza, la pupa con la sua battuta sera.(Sarebbe serafica ma come sai ho deciso di non usare..)
- Dai basta . Dacci due Campari - dico al barman e intanto sto palpando le tette della ragazza -
- Soda? -Ma a te che cazzo te ne frega, se e' soda o no? -
- No dicevo il Campari, Soda? Si si soda. Metti qui sti due Campari e guarda che non pago perche' non ho paura di nessuno -
- Nemmeno io ho paura di nessuno -
- Allora tre campari e subito! -
- Ma fa' no el semo! - Finalmente parla la bionda. Malgrado l'aspetto da traf (sarebbe trafficona ma come sai.) e' una personcina molto gentile con una vocina delicata e un' educazione innata:
- Scusi, posso tirar su una breiosce? -
- Ma prego- e la ragazza si gira verso il muro e vomita. Si stava facendo sera. Ormai il caso era risolto, non a caso uno a caso aveva fatto un casotto, e il caso volle che per caso lo risolsi. La giornata l'avevo guadagnata, avevo portato a casa la pagnocca, ma mi rodevo che la pagnocca (della bionda) non mi aveva soddisfatto. Come fu o come non fu o kun fhù, decisi di andare a casa della pagnocca, ehm, bionda. Era distesa come un muscolo a riposo, sul divano a guardare un film. Presi a pugni un tipo che si chiamava Nello e tentava di campare, ovvero suonai il campanello: aprì, anche se avrei voluto aprirla io, ed era in vestaglia, e che taglia! Dopo un paio di bicchieri di Jack, Jack venne a riprenderseli, mentre Daniels lo aspettava in macchina. Ero come Sampei in un acquario, non sapevo più che pesci pigliare, allora decisi di prendere il coraggio a quattro mani, ma ne avevo solo due, e tre gambe. Finalmente mi decisi:
- Sposami! - dissi alla bionda.
- Ma non sai nemmeno come mi chiamo - mi fece osservare acutamente,
- È vero - dovetti osservare, ma non c'era nulla di interessante da osservare se non le sue magnifiche tette.
- Dimmi tutto di te, e io domani ti sposo! -
- Tutto di te! - Rispose con arguzia. Io che non ero scemo, anche se poteva sembrare, la misi alle strette, anche perché così le si evidenziavano rombi, quadrati, cerchi, triangoli, insomma le forme. Aveva più curve di un grafico trigonometrico!
- Come ti chiami? -
- Sergio! - Risponde lei
- Sono Sergio del Grande Fratello, che per alleviare le vergogne della mia mente, mi sono rifatto le forme! Sposami domani! Bel macio!!! Un'altra storia finita male.... Ma Clark Sint non si demoralizza, e continuerà a combattere il crimine per l'umanità, ma sopratutto per la gnocca.

Guru & Vincent Il Gelataio di Corfu'

 

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Ultimo aggiornamento 19/11/2000