HANNIBAL
(Hannibal)
Id., Usa, 2001
Regia:
Ridley Scott
Interpreti: Anthony Hopkins, Julianne Moore,
Gary Oldman, Giancarlo Giannini, Ray Liotta
Sceneggiatura: Steve Zaillian, David Mamet,
dal romanzo di Thomas Harris
Fotografia: John Matheson
Musica: Hans Zimmer
Produzione: Dino e Martha De Laurentis
Distribuzione: Filmauro
Riuscire
a bissare il grande successo ottenuto dal "Silenzio degli innocenti"
è un'impresa troppo ardua anche per lo stesso Ridley Scott che
comunque rappresenta nel migliore dei modi la non efficacissima trama
tratta dal libro di Harris (che non mi ha convinto). Effettivamente
ci sono delle differenze sostanziali tra il best sellers e la sceneggiatura
del film compreso il finale (che nel libro era abbastanza spiazzante)
ma nel complesso si rispecchia l'atmosfera del libro.
Come al solito Hopkins recita divinamente riuscendo con il suo magnetismo
a rendere agghiacciante la figura di Lecter. Anche Julianne Moore è
brava anche se nelle vesti dell'agente speciale non è convincente
come Jodie Foster, un elogio va fatto anche al nostro Giancarlo Giannini
che recita molto spesso faccia a faccia con il premio oscar Hopkins
riuscendo a sostenere il suo talento.
Ricorderete che alla fine del "Silenzio degli innocenti" Lecter
riesce a fuggire dal carcere dov'era rinchiuso, lo ritroveremo in una
splendida Firenze dove ha preso l'identità del dottor Fell che
si fa assumere alla biblioteca Capponi. Intanto una delle sue vittime
è sopravissuta ma vive come un vegetale per le ferite infertegli
dal dottore e offre una ricompensa altissima a chi lo catturerà.
Il ricco magnate Mason Verger è interpretato da Gary Oldman che
recita con il viso stravolto da otto strati di maschera al silicone.
La sua più grande voglia è di vedere il dottore soffrire
dandolo in pasto a dei cinghiali inferociti allevati da alcuni sequestratori
sardi e pronti ad entrare in azione alla prima segnalazione. Starling,
l'agente che nel primo episodio aveva collaborato con Lecter ottenendo
da lui informazioni per acciuffare un serial killer, ha problemi con
i suoi superiori a causa di un operazione federale da lei condotta e
finita maldestramente (non per colpa sua); viene messa sulle tracce
di Hannibal da una lettera che lo stesso psicopatico gli ha inviato.
Hannibal non riuscirà a stare tranquillo per molto tempo e ben
presto la sua furia omicida e il suo odio verso le persone inutili spunterà
più acceso che mai.
L'atmosfera che Scott riporta sul grande schermo è indubbiamente
degna di nota, alcuni momenti sono molto intensi ma nonostante la bella
fotografia (in particolare Firenze) non si raggiunge mai l'inquietante
situazione del film che circa dieci anni fa sconvolse il pubblico del
grande schermo. Il fascino del dottore è lo stesso, grazie naturalmente
al carisma di Hopkins ma i contorni non sono allo stesso livello e questo
fatto si può ricondurre tranquillamente al non esaltante lavoro
di Thomas Harris e degli sceneggiatori. Il cast comunque è ottimo
e il regista dimostra tutta la sua qualità. La nostra bella Italia
offre un grande spettacolo.